AZAEL (ebraico Ḥăzā'ēl e Ḥăzāh'ēl; i Settanta ‛Αζαήλ; la Vulgata Hazael; le iscrizioni cuneiformi Éaza'ilu)
Potente re di Damasco che fiorì nella seconda metà del sec. IX a. C., e fu contemporaneo dei re di Giuda Ochozia, Atalia e Joas, e dei re d'Israele (Joram), Jehu e Joachaz. Egli era probabilmente un alto ufficiale di Benadad II re di Damasco prima di succedergli sul trono; il profeta Elia ricevette da Dio l'ordine di ungerlo re di Damasco, e il profeta Eliseo gli annunziò la sua esaltazione: il giorno appresso a tale annunzio A. uccise l'infermo Benadad, occupandone il trono (III [I] Re, XIX, 15-17; IV [II] Re, VIII, 8-15). Poco dopo aprì le ostilità contro i due regni di Israele e di Giuda, rimanendone sempre vincitore, secondo quanto gli aveva predetto Eliseo. Batté e ferì, a Ramoth-Galaad, Joram re d'Israele collegatosi con Ochozia re di Giuda (IV [II] Re, VIII, 28-29; IX, 14-15). Continuò vittoriosamente le sue campagne contro Jehu d'Israele, a cui tolse molti territorî di là dal Giordano (X, 32-33), e lo stesso proseguì a fare contro Joachaz successore di Jehu (XIII, 22), riducendo quel regno a mal partito (XIII, 7). Contro il regno di Giuda A. mosse guerra egualmente, marciando, dopo l'espugnazione di Geth, su Gerusalemme; risparmiò tuttavia la città perché il re Joas gli consegnò spontaneamente tutti i tesori della reggia e del Tempio (XII, 17-18).
Dai documenti cuneiformi sappiamo però che A. non fu altrettanto fortunato nelle guerre contro gli Assiri. Il re Salmanassar II narra di averlo sconfitto nell'anno 18° del proprio regno (842 a. C.), facendogli perdere 16.000 guerrieri, 1121 carri, 470 cavalieri e tutti i suoi approvvigionamenti; una seconda volta riferisce di avergli tolto delle città nell'anno 21° del proprio regno (v. aramei).