VICINI, Azeglio
Italia. Cesena, 20 marzo 1933 • Ruolo: mediano • Esordio in serie A: 25 settembre 1955 (Vicenza-Inter, 0-2) • Squadre di appartenenza: 1952-53: Cesena; 1953-56: Vicenza; 1956-63: Sampdoria; 1963-65: Brescia • Carriera di allenatore: Brescia (allenatore in seconda, 1967-68), tecnico FIGC (1968-75), nazionale italiana under 23 (1975-76), nazionale italiana under 21 (1976-86), nazionale italiana (1986-91), Cesena (1992-93), Udinese (1993-94)
Da calciatore, è un ottimo mediano, con una buona visione del gioco, anche se non dotato di grandi capacità tecniche. Muove i primi passi nel Cesena, si afferma nel Vicenza, in serie B, ma si mette in luce soprattutto nella Sampdoria, dove resta sette stagioni, sempre in serie A e in uno dei periodi migliori dell'epoca precedente alla presidenza Mantovani. Chiude la carriera nel Brescia e da lì parte la sua attività da allenatore. Questa conosce una prima svolta nel 1976, quando Vicini diventa selezionatore dell'under 21, che porta alla finale dell'Europeo nell'ottobre 1986 (vincerà la Spagna allenata da Luis Suarez ai rigori, a Valladolid). Promosso commissario tecnico della nazionale maggiore, raccogliendo la difficile eredità di Enzo Bearzot dopo l'eliminazione negli ottavi del Mondiale 1986, ha il merito di creare un'Italia giovane e spumeggiante, e di rivitalizzare l'ambiente. Nell'Europeo 1988 l'Italia di Vicini sembra in grado di arrivare al titolo, ma in semifinale a Stoccarda viene eliminata dall'Unione Sovietica (2-0). Anche ai Mondiali del 1990 in Italia gli azzurri non vanno in finale: in vantaggio 1-0 sull'Argentina nella semifinale a Napoli, si fanno raggiungere e superare ai rigori. Questa sconfitta dà inizio a un periodo di critiche a Vicini, esonerato dopo la mancata qualificazione alla fase finale dell'Europeo 1992.