BALBO, Azio (M. Attĭus Balbus)
Magistrato romano. Avendo sposato Giulia, sorella di Cesare, da cui ebbe Azia, moglie di Gaio Ottavio, fu nonno di Augusto (Suet., Aug., 4). Nel 60 a. C. fu pretore e l'anno successivo ebbe funzione di pro-pretore in Sardegna. Di questo ufficio abbiamo testimonianza attraverso la moneta che ci ha lasciato il suo ritratto ed anzi l'epigrafe, M. atius balbus pr(aetor), parrebbe offrire qualche appiglio all'ipotesi che la permanenza in Sardegna sia avvenuta nel 60, durante la pretura. Si tratta di un'ipotesi non suffragata da alcuna prova storica e formulata in appoggio alla asserzione che ad Azio B. si dovesse far risalire la paternità della moneta che lo effigiava (Babelon). La cosa peraltro sarebbe affatto inusitata per quel tempo ed è stata confutata dal Klebs.
La moneta fu incisa in Sardegna (come mostrano la rozzezza del conio e la presenza, nel rovescio, dell'eroe eponimo Sardus), quasi sicuramente in età augustea, volendosi gli abitanti dell'isola ingraziare l'imperatore onorandone il nonno (Bernoulli).
La datazione del tipo, almeno un trentennio dopo la permanenza di B. in Sardegna, ne sminuisce il già scarso valore iconografico. Esso in effetti non ci dice praticamente nulla della fisionomia del pretore (il cui profilo è inciso assai sommariamente: basti pensare al modo quasi arcaico di rendere l'occhio) che, a parte le ornamentazioni di piume sulla testa del Sardus Pater, non è gran che diverso dalla figura del rovescio.
Bibl.: E. Q. Visconti, Iconografia Romana, I, Milano 1818, p. 176; J. J. Bernoulli, Röm. Ikon., I, Stoccarda 1882, p. 223; E. Babelon, Description historique et chronologique des monnaies de la république romaine, I, Parigi 1885, p. 223 ss.; E. Klebs, in Pauly-Wissowa, IV, cc. 2253-4.