azionariato
Complesso delle persone, fisiche o giuridiche, che detengono le azioni di una o più società. ● L’a. pubblico è la condizione di diffusione presso il pubblico della proprietà azionaria. Una situazione di a. pubblico, tuttavia, non necessariamente coincide con l’assenza di controllo esercitato sulla società da uno o da pochi grandi azionisti privati. Dal momento che per essere certi di esercitare il controllo è sufficiente possedere più del 50% delle azioni per l’assemblea ordinaria o i 2/3 per la straordinaria, l’influenza dominante di uno o di pochi grandi azionisti può coesistere con l’a. pubblico. Inoltre, la massa dei piccoli azionisti difficilmente partecipa alle assemblee e ciò abbassa in modo rilevante il quorum di controllo; in tal modo un’ampia presenza di a. pubblico può consentire a un soggetto o a più soggetti coalizzati, detentori di quote significative ma comunque inferiori alle percentuali di controllo sopra esposte, di gestire la società. L’a. pubblico permette l’accesso alla proprietà azionaria a fasce della popolazione che altrimenti ne rimarrebbero escluse; è anche un modo rapido ed efficiente per raccogliere capitale di rischio e metterlo a disposizione di imprenditori che possano così condividere almeno parte del rischio d’impresa. Esso è quindi un connotato essenziale dell’efficienza del capitalismo avanzato, anche se spesso si sono verificate situazioni di speculazione o addirittura di truffe ai danni di investitori sprovveduti (‘parco buoi’). L’a. pubblico non va confuso con la terminologia anglosassone public company (➔), che indica società prive di controllo concentrato, in cui un gran numero di soci sono titolari ciascuno di un numero esiguo di azioni. ● L’a. popolare è una forma di a. pubblico realizzata attraverso il coinvolgimento di gruppi di individui uniti da interessi o da passioni comuni spesso su base territoriale. È un tipo di a. largamente applicato nelle società sportive, specie calcistiche, e si accompagna spesso al controllo concentrato di qualche mecenate.