azione spaziale
azióne spaziale locuz. sost. f. – Azione compiuta da una persona o da un'entità sociale (purché dotata di capacità di azione), considerata nella sua dimensione spaziale. L'a. s. va intesa nel senso più ampio: dalla pianificazione e sviluppo territoriali, ai mezzi di gestione delle distanze per la mobilità delle persone, dei beni e delle merci o per la diffusione delle informazioni e delle comunicazioni; dalle pratiche spaziali degli individui e della collettività, ai valori politici, culturali e simbolici associati alla sfera spaziale. L'azione di ogni «attante» (B. Latour) implica un rapporto con lo spazio, inteso non solo come elemento sociale o societale, ma anche come risorsa. La peculiarità dell’attante è la sua capacità di promuovere un'azione o almeno di intervenire effettivamente, di avere un peso nello svolgimento di un’azione. Dato che l’attante può essere un singolo cittadino, un'impresa, ma anche un'entità politica come il Comune, la Regione o lo Stato e via dicendo, l’organizzazione dello spazio geografico nel suo insieme costituisce (indipendentemente dal livello scalare, dalla scala micro a quella macro) il risultato dell’associarsi, dell’intrecciarsi, del confrontarsi e talvolta del fondersi di a. s. (passate e presenti, intenzionali o meno, grandi e piccole, durature ed effimere ecc.) degli attanti, i quali sono tanto numerosi quanto differenti nelle loro logiche, nelle loro aspirazioni politiche e potenzialità materiali, nei loro riferimenti culturali e ideologici eccetera. La dimensione spaziale è presente a ogni tappa dell’azione: dal momento della sua ideazione fino al suo completamento e alla sua concretizzazione. Nello svolgersi di un’a. s. vengono sollecitati tre modi di relazione con lo spazio (M. Lussault): il primo è inevitabilmente legato alla materialità dello spazio (lo spazio in quanto supporto e risorsa per qualsiasi attività umana); il secondo implica lo spazio come strumento della praxis (per es. in quanto oggetto di azioni come l’elaborazione di un piano regolatore); il terzo considera lo spazio come catalizzatore di senso e di significato socialmente costruiti (per es. i cimiteri, i luoghi della memoria collettiva). Queste tre modalità disegnano una combinazione spaziale in rapporto al significato dell’azione che si sta svolgendo e dispongono di conseguenza, nello spazio, tutti gli elementi protagonisti (persone, luoghi, relazioni, significati) dell'azione spaziale. Questa particolare combinazione, definita nello spazio e nel tempo, può svanire con il compimento dell’azione, ma può anche lasciare una sua parziale manifestazione materiale: per es., una piazza di una città che abbia visto succedersi manifestazioni di protesta, concerti musicali, commemorazioni di eventi tragici, può conservare traccia di ciascun evento. Il concetto di a. s. consente così di comprendere come un contesto spaziale sia sempre il risultato di un compresso, di un negoziato tra immobilità e cambiamento, tra istante e permanenza.