Pseudonimo dello scrittore José Martínez Ruiz (Monovar, Alicante, 1874 - Madrid 1967). Tra gli esponenti più rappresentativi della Generazione del 98. Le sue pagine di critica di tono lieve e talvolta celiante, offrono spesso felici intuizioni (La ruta de don Quijote, 1905; Al margen de los clásicos, 1916; Rivas y Larra, 1916; Lope en silueta, 1935; Con permiso de los cervantistas, 1944). Nei romanzi (La voluntad, 1902; Las confesiones de un pequeño filosofo, 1904; Don Juan, 1922; Félix Vargas, 1928; Doña Inés, 1929; Isla sin aurora, 1944). A. si ripiega su sé stesso attraverso minute analisi di stati d'animo di cui sono proiezione anche le accurate descrizioni di paesaggio. Il suo teatro (Old Spain, 1926; la trilogia Lo invisible, 1927) rivela una notevole sicurezza nell'uso dei mezzi tecnici e un tentativo di rinnovamento delle formule tradizionali. Tra le ultime opere, España clara (1966).