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AZZONE

di Vittorio De Donato - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 4 (1962)
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AZZONE

Vittorio De Donato

Vescovo di Città di Castello, nato presumibilmente nell'ultimo quarto del sec. XII. Fu eletto vescovo il 30 nov. 1234, quando era già canonico della cattedrale; in tale qualità, infatti, partecipò alla visita pastorale del suo predecessore Matteo al monastero di Monte Maggio il 13 marzo 1231.

Il suo vescovato si svolse tra avversità e vicissitudini di vario genere, soprattutto perché su di esso si ripercosse il particolare momento politico, caratterizzato dall'acuirsi della lotta tra papato e impero. Nel 1240, durante il periodo cruciale del dissidio tra Federico II e Gregorio IX (questi aveva scomunicato l'imperatore l'anno precedente), A. fu costretto ad andare in esilio e a lasciare in mano al Comune, in cui dominava la fazione ghibellina, il palazzo vescovile in cambio di una rendita annua non molto elevata, cosicché fu costretto a vivere nella povertà per vari anni; ma il 14 luglio 1243 Innocenzo IV, per compensarlo della sua fedeltà al papato, lo nominò legato pontificio a Massa Trabaria; ufficio questo che A. dové poi abbandonare a causa di una malattia e nel quale fu reintegrato dallo stesso Innocenzo il 7 maggio 1251. Soltanto dopo la morte di Federico II egli potè: tornare nella sua sede episcopale e alcuni mesi dopo, il 12 apr. 1251, costretto dal precario stato della sua salute, nominò un certo Taddeo di Massa Trabaria suo procuratore davanti al papa e suo uditore nelle cause di appello; dopo pochi giorni (19 aprile) A. ottenne, anche per interessamento di Pietro Capocci, cardinale diacono di S. Giorgio al Velabro, che Città di Castello, dopo il giuramento di fedeltà alla Chiesa, fosse assolta dalle censure in cui era incorsa per essersi schierata dalla parte dell'imperatore.

La data della sua morte va collocata tra la fine del 1251 e l'inizio del 1252, anno in cui vediamo già comparire sedente sulla cattedra vescovile di Città di Castello Pietro Rossi.

Fonti e Bibl.: E. Berger, Les registres d'Innocent IV, I, Paris 1884, p. 4, n. 15; II, ibid. 1887, pp. 217 s., n. 5225; M. G. Muzi, Memorie ecclesiastiche di Città di Castello, II,Città di Castello 1842, pp. 126-129; G. Cappelletti, Le Chiese d'Italia..., IV, Venezia 1844, p. 635; P. B. Gams, Series episcoporum..., Ratisbonae1873, p. 684; C. Eubel, Hierarchia catholica, I, Monasterii 1913, p. 191; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., V, col. 1387.

Vedi anche
cardinale Titolo di alta dignità ecclesiastica. Storicamente, i cardinale sono i più importanti e stretti collaboratori del pontefice. ● La nomina dei cardinale spetta esclusivamente al pontefice e la sua scelta deve cadere su uomini che siano già stati nominati sacerdoti e che eccellano per dottrina, moralità, ... Ghibellini Sostenitori della fazione tedesca capeggiata dagli Hohenstaufen, signori di Waibling (da cui il nome) e duchi di Svevia, in contrapposizione ai Guelfi. Innocènzo IV papa Innocènzo IV papa. - Sinibaldo Fieschi dei conti di Lavagna (Genova 1195 circa - Napoli 1254). Cardinale dal 1227, fu eletto pontefice nel 1243 e si scontrò subito sul tema del primato con l'imperatore Federico II e poi con suo figlio Corrado IV (1228-1254). Questi, tuttavia, al momento della sua morte ... visita Il fatto di recarsi in un luogo per ispezionare o controllare; esame che ha lo scopo di controllare l’esistenza di determinate condizioni. religione Nella prassi ecclesiastica, visita ecclesiastica, mezzo di vigilanza usato dai superiori ecclesiastici, recandosi in mezzo ai propri sudditi nei luoghi ...
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Vocabolario
ażżonaménto
azzonamento ażżonaménto s. m. [der. di zona]. – In urbanistica, sinon. di zonizzazione.
z, Z
z, Z (żèta) s. f. o m. – Venticinquesima e ultima lettera dell’alfabeto latino, derivata dalla zeta dell’alfabeto greco, che nella forma maiuscola ha lo stesso segno Z (svoltosi da quello originario che era simile a una I con i due tratti...
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