BABENBERG
. Stirpe feudale della Franconia orientale, fiorente fino dall'epoca dei Carolingi, e denominata dal castello di Babenberg, che si trovava probabilmente sul posto dell'odierna cattedrale di Bamberga. Capostipite fu il conte Poppo (819-839), ricco di possedimenti nella regione tra Meno e Werra. I suoi discendenti, protetti specialmente da Carlo il Grosso, furono invece avversati da Arnolfo, che prese a favorire la famiglia rivale dei Corradini. Pare che coi nipoti diretti di Poppo, disfatti in una lotta mortale (902-906) contro i Corradini, nota col nome di Babenberge Fehde, si estinguesse questa prima casa di Babenberg.
Difatti è dubbio assai se vi sia nesso alcuno tra questa e la seconda casa di Babenberg, che, d'origine probabilmente sveva, acquistò vasti possedimenti nella Franconia orientale. Il primo margravio di questa seconda casa di Babenberg, Leopoldo I (976-994), conservando la contea che già possedeva nel distretto del Danubio (Donaugau), riunì con essa una parte del distretto del Traun, a occidente dell'Enns, press' a poco fino alla selva di Passavia e prese, per concessione dell'imperatore Ottone II, il titolo di margravio dell'Ostmark o di Ostarrichi (Austria: v.), secondo la forma antico-alto-tedesca. Il suo compito era essenzialmente militare, dovendo proteggere l'Impero contro le invasioni e le rapine degli Ungari. I successori di Leopoldo I, Enrico I (994-1018) e Adalberto (1018-1055), per la loro fedeltà verso gl'imperatori, e con felici imprese contro gli Ungari, accrebbero sempre più i proprî possessi e ottennero l'ereditarietà del loro ufficio. Combattendo valorosamente per il suo re contro i Sassoni in piena rivolta, il margravio Ernesto (1055-1075) cadde nella battaglia di Homburg o di Langensalza sull'Unstrut nel 1075. Durante la lotta per le investiture, il successore Leopoldo II (1075-1095) si mise contro Enrico IV, il quale lo privò della marca a favore del duca di Boemia, che non poté mantenere il nuovo acquisto. Il figlio Leopoldo III (1095-1136), fondatore dei conventi di Klosterneuburg e di Heiligenkreuz, si comportò con tal prudenza tra il cozzare degli opposti interessi del Papato e dell'Impero, che gli fu offerta la corona reale. Ma appunto per non vederne menomati i diritti, egli generosamente la rifiutò, e nel 1125 in sua vece rimase eletto Lotario di Supplinburgo. Leopoldo III si meritò il titolo di Pio; fu canonizzato da Innocenzo XIII nel 1485, ed è considerato il santo patrono dell'Austria. Dal successore dell'imperatore Lotario, Corrado III, del quale era parente leopoldo IV (1136-1141) fu investito del ducato di Baviera, tolto a Enrico il Superbo della casa guelfa, accrescimento notevolmente importante di territorio e di potenza, dalle sorgenti del Meno alla valle dell'Adige. Ma questo nuovo possedimento sotto il regno di Federico I Barbarossa, fu perduto dal successore, duca di Baviera e margravio d'Austria, Enrico II Jasomirgott (così detto per il suo motto abituale; 1141-1177), dopo lunga lotta contro Enrico il Leone, figlio di Enrico il Superbo, al quale nella dieta di Ratisbona fu restituito il ducato di Baviera. Per compensare la gravissima perdita, la marca di Enrico Jasomirgott fu innalzata al grado di ducato (1156) e dotata di larghissimi privilegi; grazie a questi il ducato dei Babenberg, primo esempio in Germania, diventò ereditario tanto nel ramo maschile quanto in quello femminile.
I dominî dei Babenberg si estesero ancor più. Leopoldo V (I come duca; 1177-1194), avversario di Riccardo Cuor di Leone, che tenne prigioniero, ebbe in eredità nel 1186 il ducato di Stiria, che lasciò, con le terre avite, ai due figli, Federico I, morto nel 1198, e Leopoldo VI (II come duca; 1194-1230), grande protettore di poeti, artisti e cavalieri alla sua corte di Vienna.
La gloriosa e potente casa di Babenberg finì, nel ramo maschile, con la morte eroica di Federico II nella battaglia presso la Leitha il 15 giugno 1246, combattendo contro il re Béla di Ungheria.
Bibl.: A. Meiller, Regesten zur Geschichte der Markgrafen und Herzöge Oesterreichs aus dem Hause Babenberg, Vienna 1850; Höfer, Die Mark auf dem Nordgau und die nordgauischen Markgrafen, Würzburg 1863; M. Schmitz, Die Dynastie der Babenberger, Monaco 1880; F. Dümmler, Geschichte des ostfränkischen Reichs, Lipsia 1887-88; G. Juritsch, Geschichte der Babenberger u. ihrer Länder (976-1246), Innsbruck 1894; M. Vanesa, Geschichte Nieder und Oberösterreichs, I, Gotha 1905.