baby-bevitore
(baby bevitore), loc. s.le m. Giovane consumatore di notevoli quantità di alcol.
• E proprio per definire proposte e strategie di azione, si aprirà lunedì a Roma la prima Conferenza nazionale sull’alcol. Ma quali sono le priorità, a fronte dell’alta percentuale di baby-bevitori che ci contraddistingue in Europa? «È fondamentale ‒ ha sottolineato [Eugenia] Roccella ‒ pensare a nuove strategie soprattutto sul fronte della prevenzione, rafforzando ad esempio i controlli sui luoghi del bere e di ritrovo dei ragazzi». (Messaggero Veneto, 18 ottobre 2008, p. 6, Attualità) • Sempre secondo uno studio dell’Istituto superiore della Sanità i baby bevitori sotto i quindici anni alzano il bicchiere quattro volte in media a sera, mentre tre volte lo farebbero le ragazze. Lo scopo è lo sballo, con o senza il bicchiere tradizionale. Tolto il rito, resta dunque la famosa «bustina» comoda. Ha l’aria di essere un effetto branco, perché così fanno tutti. (Raffaella Griggi, Messaggero, 26 gennaio 2009, p. 13, Cronache) • «Aiutare un giovane a smettere di bere ‒ aggiunge Valentino Patussi ‒ vuol dire aiutarlo a capire che ha un problema. Ma è tutto il nucleo che entra nel programma, genitori, fratelli, fidanzate, perché è solo partendo dalle relazioni più intime che si possono modificare i comportamenti». E forse fermare la sua discesa di baby bevitore nel tunnel dell’alcolismo. (Maria Novella De Luca, Repubblica, 3 marzo 2014, p. 40, R2 Cronaca).
- Composto dal s. m. e f. e agg. inv. baby, di origine ingl., e dal s. m. bevitore.
- Già attestato nel Corriere della sera del 13 giugno 1993, p. 42, Lombardia.