babyprostituzione
(baby-prostituzione), loc. s.le f. Offerta, spesso indotta, di prestazioni sessuali a fini di lucro, da parte di giovanissimi.
• I carabinieri del Nas di Milano e la Procura di Genova stanno aprendo via via nuove porte che rivelano inquietanti aspetti di una vita cittadina inaspettata. Compresa la scoperta di un giro di baby-prostituzione nei pressi di un centro commerciale, con ragazzini pronti forse a concedersi in cambio di droga o ‒ ancora peggio ‒ come chiedeva il sacerdote a uno dei suoi pusher, uno straniero di Milano, «mamme pronte a concedere i figli in cambio di una dose». (R[enzo] Cor[ti], Messaggero, 21 maggio 2011, p. 10, Cronache) • Abbiamo parlato negli anni di emo, di babygang, di bullismo, ci siamo occupati troppo di vizi e poco di virtù della vostra generazione. L’altro giorno sono venuta ad intervistarvi fuori dai licei a Milano: «I miei genitori a casa fanno finta che il problema babyprostituzione non esista. Con gli insegnanti non discutiamo mai dell’attualità. Con chi parliamo apertamente e di tutto? Con gli amici». Il branco. Perché il branco protegge, mostra, indica, senza una vera guida. (Francesca Barra, Unità, 1° dicembre 2013, p. 15, Forum) • Dopo quello clamoroso che ha sconvolto il quartiere Parioli a Roma e l’altro di Ventimiglia (dove due ragazzine avrebbero cercato proprio di emulare le «parioline» e di avere così soldi a volontà), un nuovo caso di baby-prostituzione è scoppiato a Genova. (Giornale d’Italia, 1° marzo 2014, p. 1, Prima pagina).
- Composto dal s. m. e f. e agg. inv. baby, di origine ingl., e dal s. f. prostituzione.
- Già attestato nella Repubblica del 6 settembre 1990, p. 22, Cronaca.