JACOMART, Baçó
Pittore, nato a Valenza (Spagna) nel 1410, morto ivi il 16 luglio 1461. Secondo il Tormo nel 1430 era allievo di Gonzalo Pérez. Chiamato a Napoli da Alfonso d'Aragona nel 1440, non vi si recò che quasi due anni dopo. Nel 1441 stipulava un contratto per la pittura dell'altare di S. Michele nella chiesa di Burjasot (Valenza) e lo stesso anno dipingeva una tavola per l'altare detto dell'Elemosina, nella cattedrale valentina. Alla fine di giugno partì per Napoli, dopo essere stato nominato dal re pittore massimo della corte. Il 28 novembre 1442 Alfonso lo chiamava "il nostro leal maestro Jacomart", e il 6 gennaio 1443 lo dispensava dal terminare alcuni lavori di cui era stato incaricato a Valenza prima di partire. Nel settembre del 1444 aveva finito di dipingere un ex-voto per S. Maria della Pace, grande tavola rappresentante l'apparizione della Madonna al re Alfonso nella tenda di Campo Vecchio. Pare che alla fine del 1445 fosse già tornato a Valenza. Nel settembre del 1446 il re lo chiamò di nuovo in Italia, dove si recò nel dicembre. Nel 1447 J. trovavasi col re Alfonso a Roma dove dipingeva 20 stendardi e un gran gonfalone. Nel 1451 era nuovamente a Valenza ove lavorava principalmente per il capitolo della cattedrale. Nel 1456 il re gli riconfermava il titolo di aulico. Nel gennaio 1461 J. firmava il contratto per l'altare di Cati (Tortosa), che è l'unica opera provata con documenti. Oltre questa l'opera più bella che di lui rimanga è forse l'altare di S. Martino nella sacrestia di S. Martino a Segorbe, dipinto originariamente per la Certosa di Valdecristo; il santo è seduto in trono nel centro e circondato da scene della sua vita. In questo lavoro, come osserva il Mayer, J. inizia timidamente quello che continuerà con energia Bartolomé Bermejo, perché una generazione dopo troviamo il S. Martino di Jacomart trasformato, secondo l'epoca, nel S. Domenico di Silos per mano del Bermejo.
Bibl.: M. v. Boehn, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia 1908 (con bibl., s. v. Baçó Jacomart); E. Tormo y Monzó, J. y el arte hispano-flamenco cuatrocentista, Madrid 1913; A. C. Mayer, Historia de la pintura española, Madrid 1928, pp. 68-77; F. Nicolini, L'arte napoletana nel Rinacsimento, Napoli 1925, p. 203.