Bad Godesberg, programma di
Programma approvato nel corso del congresso straordinario del Partito socialdemocratico della Repubblica Federale di Germania (Sozialdemokratische Partei Deutschlands, SPD), tenutosi nella città di B. G. nel novembre del 1959. Profondamente innovativo rispetto al precedente (Heidelberg 1925), fu ratificato a larga maggioranza. Il programma di B. G. sanciva infatti l’abbandono, da parte della SPD, di ogni riferimento al marxismo (rivendicando le proprie radici «nell’etica cristiana, nell’umanesimo e nella filosofia classica») e prendeva nettamente le distanze dalle esperienze dei Paesi comunisti del cosiddetto socialismo reale. L’adozione di una piattaforma di tipo democratico-riformista, con chiara apertura ai principi della concorrenza e del mercato, non impediva tuttavia al programma di mantenere un profondo impegno sociale e interventista in economia. Nel programma, per es., si legge che: «efficaci controlli pubblici devono impedire gli abusi del potere economico. La proprietà privata dei mezzi di produzione ha diritto di essere difesa nella misura in cui non intralci lo sviluppo di un equilibrato ordinamento sociale». E ancora: «la concorrenza condotta mediante imprese pubbliche è un mezzo decisivo per prevenire un predominio privato sul mercato»; «la proprietà collettiva è una forma legittima di pubblico controllo a cui nessuno Stato moderno rinuncia. Essa serve a preservare la libertà dallo strapotere delle grandi concentrazioni economiche». La Costituzione della Repubblica Italiana, scritta più di 10 anni prima, sembra riflettere una simile impostazione.