BADIA Tedalda (A. T., 24-25-26)
Comune della provincia d'Arezzo (diocesi di Borgo S. Sepolcro) con 3171 ab., dei quali 1333 accentrati. Il capoluogo è situato a 756 m. s. m. ed ha 200 ab.; dei centri del comune il più notevole è Santa Sofia, con 650 ab. A Badia, nella chiesa di S. Angelo Michele, si conservano alcune interessanti sculture in terracotta smaltata, eseguite nei primi anni del Cinquecento da Benedetto Buglioni e dalla sua bottega: qualche quadro pregevole, un ciborio e due sculture dell'Angelo annunziante e della Vergine.
Storia. - Le origini di Badia Tedalda sono incerte, ma, senza dubbio, assai antiche. É leggenda che debba la sua fondazione a una famiglia fiesolana dei Tedaldi, rifugiatasi in quei monti. Nei tempi dei Longobardi, dei Franchi e degli Ottoni, si ticorda, là dove sorse poi la Badia, Massa Verona (poi Massa Trabaria), posta vicino alle sorgenti del Metauro, del Foglia, del Marecchia. In questa zona ebbero grande potenza i conti di Chiusi, Montedoglio e Galbino, fondatori e patroni di molti enti ecclesiastici: fra essi, certamente, anche Badia Tedalda, che sappiamo feudo, nel sec. XIV, dei della Faggiuola. Codesti pericolosi signorotti furono snidati fuori dei loro covi montani dalla repubblica fiorentina, dopo conquistato Borgo S. Sepolcro. Allora Badia Tedalda fu aggregata ai benedettini cassinesi di Firenze. Tentativi dei Montedoglio al principio del '500, a Firenze e a Roma, per certe loro pretese sull'abbazia, riuscirono vani.
Bibl.: Per l'arte v. R. G. Mather, Nuovi documenti robbiani, in L'Arte, XXI (1918), p. 191 segg.; A. Marquand, Benedetto and Santi Buglioni, Princeton 1921 (v. indice). Per la storia v.: E. Repetti, Diz. geogr., ecc., Firenze 1833-46, I, pp. 195-99; A. Amati, Diz. corografico, Milano 1875-86, I, p. 426.