BAETICA
Provincia dell'Impero romano, nella parte meridionale della penisola iberica.
Almeno sino all'anno 27 a. C., le vicende della B. coincidono con la storia della provincia della Hispania Ulterior, cui la B. apparteneva assieme a parte della Lusitania e ad altri territorî poi attribuiti alla Tarraconensis. La prima romanizzazione del territorio si ebbe con la seconda guerra punica, e gli insediamenti romani si stabilirono presso centri di civiltà punica, con larghi contatti con elementi iberici ed ellenici. La B. fu la base per la conquista e il possesso della Lusitania, e conobbe successivamente il potere di Sertorio, le lotte tra Cesare e Pompeo, sino alla battaglia di Munda, e infine il dominio di Sesto Pompeo. Presumibilmente nel 27 a. C. fu decretata la sua erezione a provincia autonoma, e affidata al governo di un magistrato senatorio, ex-pretore col titolo di proconsole.
La B. abbracciò l'entroterra tra i due mari, il Mediterraneo e l'Atlantico, un quadrilatero limitato a NO all'incirca dal corso dell'Anas (Guadiana), lasciando tuttavia il territorio di Emerita in Lusitania, a NE dai contrafforti degli Iuga Oretana (Sierra de Siruela), donde, lasciando in territorio tarraconense il saltus Castulonensis (Valle de Alcudia) il confine si dirigeva verso SE sino alla catena del monte Solorius (Sierra Nevada) che circondava, giungendo al mare al promontorio di Charidemus (Cabo de Gata).
La struttura fisica del territorio divideva la provincia in tre parti, una settentrionale, tra il saltus Marianus (Sierra Morena) e l'Anas, scarsamente popolata (Nertobriga, Segeda, Mellaria, Sisapo, Iulipa, Mirobriga), una centrale, tra il saltus Marianus e la catena dello Ilipula (Sierra de Yeguas), percorsa dal Baetis (Guadalquivir), che ha dato il nome alla regione e ne giustifica l'autonomia, operando da bacino raccoglitore dei prodotti soprattutto minerarî dell'Iberia meridionale e da arteria di traffico da, e verso, la costa atlantica, sulla quale è ubicato il porto più importante, Gades (Cadice). È questo il Tartessòs dei più antichi scrittori greci, il centro e l'emporio dei commerci fenici, punici, ellenici tra il Mediterraneo e l'Atlantico, aperto su quest'ultimo, oltre le colonne d'Ercole (Fretum Gaditanum, stretto di Gibilterra). Sul Baetis stavano le più note e fiorenti città della provincia, Hispalis (Siviglia) e Corduba (Cordova), la capitale della provincia; altri centri erano sul principale affluente di sinistra del Baetis, il Singilis (Genil): Astigi, llipula maior. L'ultima parte della provincia comprendeva gli insediamenti stretti tra l'Ilipula e il Mediterraneo: Barbesula, Suel, Malaca, Maenuba, Selambina, Abdera, Murgi, Urci. In questa regione erano riconoscibili, ancora in età romana, nuclei etnici d'origine punica.
Nella B. sono riconoscibili diversi strati coloniatî e urbanistici: il primo, scipioniano, con la colonia di Italica; uno, poderoso, cesariano, con deduzioni a Hispalis e Corduba; un altro, augusteo, con la colonia di Astigi. Nella B. le diverse fasi della romanizzazione sono testimoniate altresì dalle costituzioni civiche, delle quali sono eccezionalmente pervenuti a noi preziosissimi documenti, quali la legge coloniaria di Iulia Genetiva, colonia antoniana, e gli statuti municipali di Salpensa e di Malaca.
La distribuzione poleografica è strettamente connessa col sistema viario, fittissimo: sull'asse della via Augusta, proveniente dalle Gallie e che entrava nella B. dopo Castulo, per aver fine a Gades, si innestavano numerose vie longitudinali, dai porti di Onoba, Malaca, Urci, verso la Lusitania, a Emerita, Olisipo.
Per la topografia archeologica, i resti monumentali e l'arte, si vedano le voci sulle singole città.
Bibl.: A. Schulten, Tartessos, Amburgo 1922; E. Albertini, Les divisions administratives de l'Espagne romaine, Parigi 1923; T. A. Rickard, The Mining of the Romans in Spain, in Journ. Rom. St., XVIII, 1928, p. 129 ss.; R. Menéndez Pidal, Historia de España, II, España Romana, Madrid 1935; C. W. H. Sutherland, The Romans in Spain, Londra 1939; R. Thouvenot, Essai sur la province romaine de Bétique, Parigi 1940; M. I. Anderson, Iulius Caesar and Latium in Spain, in Journ. Rom. St., XXXII, 1942, pp. 1-13; P. Bosch-Gimpera, La formación de los pueblos de España, Città del Messico 1947; B. T. Taracena Aguirre, Las vias romanas en España, in Crónica del III Congr. Arq. del Sudeste Esp., Murcia 1947, pp. 249-255.