BAGATTINO
Così si chiamava in molti luoghi dell'alta Italia il denaro o dodicesima parte del soldo. I primi ricordi si hanno in memorie e documenti di Treviso e di Padova del sec. XIII. A Venezia troviamo usata questa denominazione per la prima volta nel 1442, quando si trattò di provvedere alla deficienza di bagattini nelle provincie di terraferma con l'emissione di nuovi denari di mistura. Pare dunque che l'origine del nome derivi dalla terraferma e non da Venezia, dove però rimase ai "piccoli" o denari veneziani che, dopo qualche tentativo respinto dal Senato, vennero coniati di puro rame nel 1519, col tipo della Beata Vergine col Bambino e del Leone in soglio in cornice quadrilatera: moneta frequente e notissima. Una voce quasi simile, bagateni, è usata a Ferrara nel sec. XIV e da lì si estese a Modena e a Reggio Emilia dove sono denominate bagattini le piccole monete di rame corrispondenti in generale al denaro. A Parma e a Bologna le monete di poco valore vengono chiamate con una voce simile (v. bagarone) alla quale deve indubbiamente attribuirsi il significato di cosa piccola e di poco o nessun valore. A Venezia si coniarono anche multipli: da due (doppio bagattino), da tre e da sei (bezzone).
Bibl.: Catalogo della Raccolta numismatica Papadopoli-Aldobrandini, compilato da G. Castellani, Venezia 1925, I, pp. 151, 278; Corpus Nummorum Italicorum, VI, VII, VIII, IX, Roma 1922, 1915, 1917, 1925, passim; N. Papadopoli-Aldobrandini, Le monete di Venezia descritte ed illustrate, Venezia 1893-1919, I, p. 261; II, pp. 96, 470 e passim; III, p. 862; Q. Perini, Le monete di Treviso, Rovereto 1904, pp. 33, 37; id. e L. Rizzoli, Le monete di Padova, Rovereto 1903, pp. 41, 47.