BAGIENNI
Tale era il nome, attestato da Plinio e da altri autori latini, della popolazione ligure che occupava un vasto territorio tra il Po, le Alpi e le Langhe. Rara è la forma Bagenni (Vagenni per errore di copisti). Confinavano ad oriente con gli Statielli (v. acqui), a mezzodì con gli Ingauni, cui verosimilmente apparteneva l'alta valle del Tanaro (v. albenga), a occidente con popoli liguri alpini i cui nomi, Veneni, Sturi (corr. del Pais), Soti ci appaiono in un passo corrotto di Plinio (Nat. Hist., III, 47). Secondo una lezione meno verosimile, in luogo degli ultimi due nomi si leggerebbe ex Caturigibus orti, come se i Bagienni fossero derivati dai Caturigi, abitanti sull'opposto versante alpino. Lo stesso passo sembra nominare come vicine ai Bagienni le popolazioni dei Binbelli (?) e dei Maielli (?), non altrimenti note, le quali dall'ordine geografico di Plinio parrebbero prossime agli Statielli e ai Caburriates (Nat. Hist., III, 20, 135). Il limite settentrionale del territorio dei Bagienni era costituito dai Caburriates (Forum Vibi Caburrum), dalle sorgenti del Po e dal Monviso.
Per errore Velleio Patercolo (I, 15) afferma che la colonia Eporedia (Ivrea) fu dedotta in Bagiennis.
I Bagienni vennero a contatto con i Romani forse fin dai primi decennî del sec. II a. C., per quanto non siano nominati, per quel tempo, dagli storici classici. Attraverso il loro territorio e per il valico dell'Argentera, secondo il Pais, sarebbe passato il console C. Sestio Calvino per recarsi a combattere i Liguri Transalpini.
Al tempo della guerra di Modena (43 a. C.) Antonio aveva tra le sue forze una legione comandata da un Pupilio Bagienno (Asinio Pollione presso Cic., Ad fam., X, 33), arruolata, si può ritenere, fra quella popolazione nel cui territorio in breve volgere di tempo - non sappiamo precisamente quando - sorse Augusta Bagiennorum, di cui restano ruderi ed avanzi nel piano della Roncaglia, presso l'odierna Bene. Da un'iscrizione del 5-4 a. C. (Corp. Inscr. Lat., V, 7696) la città apparirebbe già municipio di diritto romano; un passo di Plinio (Nat. Hist., III, 135) attesta tuttavia che una parte almeno dei Bagienni con popolazioni alpine finitime ebbe da Augusto il ius Latii. Mancano dati per stabilire se il ius Latii permanesse nello stesso territorio sottoposto ad Augusta Bagiennorum nella regione IX augustea o si limitasse a occidente della linea doganale prealpina della Quadragesima Galliarum, confine con la provincia Alpium Maritimarum (v. alpi marittime). I passi sopra riportati di Plinio non escludono che i Bagienni occupassero alcune valli alpine.
Bibl.: E. Pais, Intorno alla conquista ed alla romanizzazione della Liguria e della Transpadana occidentale, in Dalle guerre puniche a Cesare Augusto, II, Roma 1918; Th. Mommsen, Corp. Inscr. Lat., V, p. 873.