BAGNÈRES-DE-LUCHON (A. T., 35-36)
Città della Francia meridionale, nel dipartimento dell'Alta Garonna, circondario di Saint-Gaudens. È situata in una delle più belle vallate dei Pirenei, a 625 m. s. m., alla confluenza della Pique e dell'One. Benché sia un paese di montagna, ha un clima molto dolce, specie in primavera e in autunno, perché è riparata da montagne a NE. e ad O. Le bellissime passeggiate dei dintorni ne fanno un animato centro di escursioni sui Pirenei. La città, di forma triangolare, comprende due parti: l'antica vicina alla stazione e la moderna costituita da alberghi, palazzi e ville, abitati durante la villeggiatura. Ha poco più di 3400 ab., ma si calcola che ogni anno vi affluiscano circa 50.000 persone. Essa è infatti un'importante stazione termale; e le sue acque, di cui vi sono sessanta sorgenti, la maggior parte sulfuree, sono tra le più celebri e benefiche della Francia. Furono c0n0sciute senza dubbio sin dall'epoca romana, e la città è certamente l'antica Onesiorum Thermae ricordata da Strabone; ma le acque ebbero in seguito un lungo periodo di oblio durante il quale anche la città decadde. A poco a poco tuttavia essa risorse, e nel sec. XIII faceva parte del paese di Comminges. Nel 1453 fu riunita alla Francia da Carlo VII; nel sec. XVII fu compresa nella generalità d'Auch; nel 1711 fu saccheggiata dalle truppe di Carlo d'Austria, e nel 1723 fu distrutta da un incendio. Deve la sua successiva prosperità al Signor d'Étigny, intendente di Auch, che, dopo averla visitata nel 1754, fece analizzare le acque, aprire strade che la unissero a Montréjeau e a Bagnères-de-Bigorre, e progettò la costruzione di un magnifico stabilimento termale, che fu poi terminato nel 1815. Nel 1827 il comune di Luchon acquistò la proprietà di tutte le acque; e nel 1848 fu posta la prima pietra di un nuovo stabilimento molto bello e comodo, composto di cinque padiglioni addossati alla montagna di Superbagnères, donde scaturiscono le acque: uno dei più begli edifici della città. Luchon è riunita con un tronco ferroviario a Montréjeau.
Bibl.: P. Lancontrade, Guide du touriste de Luchon, Tolosa 1920; R. Molinéry, Études biologiques sur les eaux de Luchon, Cahors 1921; Doit-Lambron, Luchon médical et pittoresque, Luchon 1903.