BAGNOREGIO
Centro minore del territorio volsiniese, ubicato su un itinerario protostorico collegante il grande gomito del Tevere con il lago di Bolsena, a c.a 10 km a S di Orvieto e 9 a E di Bolsena. Acquistò autonomia e importanza nell'Alto Medioevo, grazie alla posizione di confine tra il regno longobardo e il ducato romano. Fu allora a capo di un'estesa diocesi (menzionata dall'anno 600) col nome inesplicato di Balneum regis (Greg. M., Epist., χ, 34; Paul. Diac., Hist. Lang., IV, 32; An. Rav., 4, 36), più tardi corrotto in Bagnorea. L'insediamento medievale era arroccato sull'angusto colle, naturalmente difeso, della Civita, con un sobborgo (Rota) sulla contigua dorsale: quest'ultimo ha dato origine al paese moderno, che ha ereditato il nome di B. dopo che un terremoto ebbe devastato Civita alla fine del XVII secolo.
Tracce di una fase del Bronzo Finale sembrano provenire dal colle di Civita, mentre manca del tutto la fase villanoviana, ben attestata invece nella vicina Sermugnano e al Gran Carro di Bolsena. Tombe a fossa, con corredi databili dalla fine VlII-inizî VII sec. alla fine VII-inizî VI sec. a.C., sono venute in luce in località S. Francesco Vecchio, sotto la punta della dorsale di Rota, all'inizio della Sella del Mercatello. Una tomba a camera tardo-arcaica, con ceramiche a figure nere del Gruppo di Orvieto, è stata invece rinvenuta alla radice della dorsale, in località Palazzone, dove correva un fossato. A giudicare da questa distribuzione sembra che l'abitato etrusco abbia gravitato sulla dorsale in questione, spostandosi col tempo dal settore di punta, prossimo alla Civita, verso quello di accesso, poi occupato da Rota, che appare fortificato con un muro in opera quadrata e servito da una rete di cuniculi.
Dopo gli inizi del V sec. a.C. le pur tenui testimonianze funerarie si interrompono per riprendere solo in piena età ellenistica, verosimilmente all'indomani dell'abbandono di Orvieto nel 264 a.C. La tomba in località Palazzone venne riutilizzata, accogliendo tra l'altro un cippo pertinente a un personaggio dal nome servile, mentre sotto la pendice Ν della Civita è stato raccolto, forse fuori posto, un piccolo altare forato verticalmente, di un tipo noto a Orvieto e a Bolsena, col nome divino evi, attestato nella stessa forma sul Fegato di Piacenza.
Nel comprensorio di B. esistono numerose altre presenze antiche degne di memoria. Ai piedi dell'altura di Monterado, che domina tutta la regione, ebbe sede dal tardo Vili sec. (rasoio di tipo villanoviano) all'età romana un insediamento vicano, attestato tra l'altro da iscrizioni funerarie etrusche e latine: il recinto fortificato di sommità sembra invece che sia rimasto in uso solo dal tardo VI alla metà, o poco dopo, del V sec. a.C. Nella vicina località Girella è stato scavato un complesso rustico della stessa epoca. Dalla località Pietrafitta viene un cippo funerario a dado di tipo ferentano con iscrizione etrusca. Infine nella località Polinaro sono state osservate tracce di una miniera di ferro, a quanto pare sfruttata in età antica.
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