BAGOLINO (A. T., 20-21)
Comune della provincia di Brescia, situato in regione montuosa a NO. del lago d'Idro, nella valle del Caffaro, presso il confine con la provincia di Trento. Il capologo (che trae probabilmente il nome da un Pagus Livi) è situato a 712 m. sul mare e fu più volte distrutto da incendi (specie nel 1555 e nel 1779); rimane tuttavia ancora qualche vecchia casa di legno. Le case in muratura sono addossate l'una all'altra e le strade sono strette e scoscese, poiché il paese è situato in leggiero pendio. L'importante frazione di Ponte Caffaro, a m. 379 s. m., è allo sbocco della valle del Caffaro e presso il luogo dove il Chiese (che ha percorso la parte meridionale della val Giudicaria) entra nel lago d'Idro. È nota soprattutto per lo scontro garibaldino del 1866. Il territorio, assai vasto (mq. 110,45), è prevalentemente occupato da prati e pascoli (kmq. 59,05) e da boschi (kmq. 32,91); i prodotti principali sono quindi il legname (copiose segherie nel comune) e i latticinî. Gli abitanti erano 4270 nel 1881, 4570 nel 1901, 4862 nel 1911, 4556 nel 1921; di essi 3613 vivevano a Bagolino, 379 a Ponte Caffaro, gli altri in dimore isolate.
Monumenti artistici. - La chiesa parrocchiale ha alcuni avanzi di affreschi e qualche quadro di scuola veneziana. Sono degni di nota altri affreschi del sec. XV nella chiesa di S. Rocco. In località S. Giacomo è un'interessante cappella romanica.
Nelle vicinanze, l'Ossario di Monte Suello custodisce i resti dei caduti nel combattimento del 3 luglio 1866.
Bibl.: P. Guerrini, Gli affreschi quattrocenteschi di Bagolino e il loro autore, in Cittadino di Brescia, 24 novembre 1908.