Bahama
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Geografia umana ed economica
Stato insulare dell'America Centrale, situato nell'Oceano Atlantico a sud-est della Florida e a nord di Cuba e Haiti. Gli abitanti dell'arcipelago (303.611 al censimento del 2000 e 323.000 secondo stime del 2005) mantenevano un tasso di crescita assai modesto (1,3% annuo nel periodo 2000-2005), mentre continuava il processo di inurbamento, per cui la percentuale della popolazione delle città aveva superato il 90% del totale. Il Paese continuava a prosperare grazie soprattutto ai suoi legami con gli Stati Uniti, fonte di visitatori e di grossi investimenti nel settore turistico, la principale attività economica, che tuttavia registrava nel 2003 uno scarso dinamismo. L'altra principale fonte di reddito rimaneva legata alle attività finanziarie e assicurative off-shore, scoraggiate tuttavia, nei primi anni del 21° sec., dall'introduzione di controlli più stretti e di norme antiriciclaggio. Noto centro internazionale di immatricolazione navale, B. continuava ad avere una delle maggiori marine mercantili del mondo: nel 2003 1.297 navi erano registrate sotto bandiera bahamense, per complessivi 34,8 milioni di t di stazza lorda.
Storia
La lotta alla criminalità e alla corruzione, legate in gran parte al traffico di stupefacenti, rimasero le sfide principali del Paese anche nel 21° secolo. I governi conservatori, espressione del Free National Movement (FNM), al potere dal 1992, non erano riusciti infatti a dare una risposta convincente a tali questioni nonostante l'adozione di misure estreme, quali il ricorso frequente alla pena di morte. Ne risultò danneggiato soprattutto il settore turistico, provato anche dal calo degli afflussi statunitensi in seguito al clima di paura generato dagli attentati terroristici dell'11 settembre 2001 alle Twin Towers di New York e al Pentagono. Esito parzialmente migliore ebbe invece il tentativo di imporre una maggiore trasparenza alle attività finanziarie off-shore, così come richiesto dalla comunità internazionale. Il permanere di un diffuso stato di incertezza e il peggioramento della situazione economica penalizzò le forze di governo. Nel maggio 2002 le elezioni legislative segnarono la sconfitta del FNM, e riportarono al potere dopo dieci anni il Progressive Liberal Party, il cui leader, P.G. Christie, fu nominato primo ministro. Il nuovo esecutivo proseguì la politica finanziaria del suo predecessore e si impegnò a migliorare i servizi pubblici. Sul piano internazionale il Paese continuò ad avere rapporti privilegiati con gli Stati Uniti, mentre rimasero tese le relazioni con Cuba e Haiti a causa del permanere di una massiccia immigrazione illegale.