Baḥrein
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Geografia umana ed economica
Stato insulare situato nel Golfo Arabico, tra l'Arabia Saudita e il Qatar. Al censimento del 2001 la popolazione dell'arcipelago risultava pari a 650.604 ab., compresi 4053 residenti all'estero, e pari a 727.000 ab. secondo stime del 2005. Per il 64% araba, è in prevalenza urbana e dispone di una moderna rete di servizi. Allo stesso censimento, la capitale al-Manāma contava 153.395 ab., mentre nessuna delle altre città di rilievo superava i 100.000 abitanti.
Il progressivo esaurimento delle riserve di petrolio e gas naturale è stato compensato da un potenziamento dell'industria a elevata intensità di capitale (i rami più attivi sono quello chimico, petrolchimico, metallurgico e cantieristico), che ha attratto ingenti investimenti stranieri: tra il 1992 e il 2001 l'esportazione di prodotti non petroliferi è incrementata del 125% e nel 2002 rappresentava oltre il 7% del totale delle esportazioni. In crescita anche il settore dei servizi. La capitale si è confermata una delle principali piazze finanziarie del Golfo, superando l'emirato di Dubai, mentre il turismo ha ricevuto un forte impulso dalla creazione di un Gran premio di Formula 1 del B., incluso nel circuito internazionale, la cui prima edizione si è svolta nell'aprile 2004. Nel quadro di sviluppo del nuovo complesso portuale e industriale di Hidd, il governo ha annunciato nel 2003 la creazione della prima zona franca del Paese.
Storia
La morte dell'emiro Īsā ibn Salmān al-Khalīfa (novembre 1999) e la successione del figlio Hamad ibn Īsā al-Khalīfa segnarono uno spartiacque decisivo nella vita politica interna. Nei primissimi anni del suo regno il nuovo emiro sembrò voler imprimere una svolta democratica al Paese prima con l'immediato rilascio di alcuni leader dell'opposizione, e poi con la grazia concessa a numerosi detenuti politici. Cambiamenti ancora più significativi caratterizzarono i primi mesi del 2001. In febbraio un referendum, al quale per la prima volta furono chiamate al voto le donne, sottopose all'approvazione popolare una Carta di azione nazionale che preannunciava importanti riforme democratiche (instaurazione di una monarchia costituzionale, nascita di un'assemblea liberamente eletta su base partitica, separazione dei poteri).
Nei mesi successivi il successo della Carta, approvata dal 98% dei votanti, fu sottolineato dal rilascio di tutti i prigionieri politici, dal ritorno dall'esilio dei leader religiosi sciiti e dell'opposizione e dall'abolizione della tortura e delle leggi eccezionali contro la libertà di stampa. Il 2002 fece però registrare una battuta d'arresto nel dialogo tra le opposizioni e l'emiro, che nel mese di febbraio si era proclamato re della nuova monarchia costituzionale del Baḥrein; le opposizioni gli contestavano la decisione di affiancare all'Assemblea elettiva (40 rappresentanti), un nuovo Consiglio consultivo di nomina regia sempre di 40 membri. Dopo lo svolgimento delle prime elezioni municipali (maggio), nel mese di ottobre le prime elezioni legislative dal 1975 videro il successo dei candidati moderati sunniti, una discreta affermazione degli islamisti radicali (9 seggi) e, soprattutto per il boicottaggio delle opposizioni, una bassa partecipazione al voto (53,2%). Tra il 2004 e il 2005 si fecero più insistenti le voci su una nuova ondata repressiva (ricorso alla tortura, arresti indiscriminati, censura).