baie magnetiche
Variazioni temporali del campo geomagnetico. Appartengono alla categoria delle variazioni irregolari e sono di origine esterna alla superficie terrestre in quanto originate da correnti elettriche nella magnetosfera e nella ionosfera costituite da fiotti del vento solare (incessante e non regolare corrente di particelle cariche, elettroni e protoni veloci, che s’irradia dal Sole). La denominazione deriva dalla somiglianza fra l’aspetto di tale variazione nei magnetogrammi (diagrammi temporali di un elemento del campo) e il profilo in una carta geografica delineato da una costa marina con una baia; rispetto all’andamento imperturbato, queste variazioni fanno registrare durate da qualche minuto a una o due ore; si parla di baia positiva e di baia negativa a seconda che la variazione dell’elemento considerato (la componente orizzontale H del campo geomagnetico) tenda ad aumentare oppure a diminuire rispetto all’andamento normale. Il fenomeno delle baie magnetiche dipende fortemente dalla latitudine, sia per l’ampiezza, che aumenta con il diminuire della distanza dalle regioni polari, sia per quanto riguarda l’osservabilità e il tipo, caratteristiche per le quali si registra inoltre un’ulteriore rilevante dipendenza dall’ora del giorno. Le baie sono prevalentemente positive alle basse e medie latitudini nelle ore notturne, e prevalentemente negative in quelle diurne, con un’occorrenza massima nel pomeriggio locale. Alle latitudini alte la situazione si connota contrariamente: le baie notturne sono prevalentemente negative (a latitudini di 65°÷75°, ovvero nella zona aurorale, sono ca. nove volte più frequenti di quelle positive), con un’occorrenza massima poco dopo la mezzanotte locale, mancando quasi completamente intorno al mezzogiorno locale. Di giorno invece si hanno prevalentemente baie positive, con un’occorrenza massima intorno alle 18 locali.