BAIONETTA (fr. baïonnette; sp. bayoneta; ted. Bajonnet; ingl. bayonet)
Il nome di baionetta sembra sia derivato dalla città di Baiona dove, secondo la versione più accreditata, l'arma fu fabbricata per la prima volta nel sec. XVII. La primitiva baionetta era costituita da una robusta lama a forma di lunga e stretta piramide avente alla base un largo disco per guardamano e, al disottU di questo, sul prolungamento della lama, un'impugnatura fatta a manico sagomato da introdursi con breve forzamento nella canna dell'archibugio o moschetto, trasformando così l'arma da fuoco in arma da punta, con raggio d'azione relativamente grande.
Nel sec. XVIII fu modificata dall'ingegnere Vauban, maresciallo di Francia, sia col fare la lama più slanciata e più leggiera e quindi maggiormente atta alla penetrazione, sia con una doppia ripiegatura pressoché ad angolo retto in corrispondenza dell'impugnatura. ll tratto ultimo era costituito a tubo per avvolgere la canna del moschetto in modo che, innastata, la baionetta risultava spostata e leggermente divergente rispetto al prolungamento dell'asse dell'arma, così da non impedire né il puntamente né il fuoco. Apposita ghiera girevole serviva ad assicurare la baionetta alla canna.
Da qualche tempo la baionetta Vauban ha quasi completamente ceduto il posio ad altri tipi di armi da innastare, e in primo luogo alla sciabola baionetta, arma da punta e da taglio la quale puo essere adoperata come sciabola se impugnata dal soldato, ed essere impiegata in piccoli lavori di castramentazione, oppure come arma da punta, se innastata sul fucile dove viene assicurata mediante incastro ad un fermo a forma di risalto prismatico situato sul bocchino che guarnisce l'estremità del fusto di cassa, col concorso o no di un anello che fa corpo con la crociera e che avvolge l'estremità della canna. (Per la nomenclatura delle singole parti, vedi armi). Le baionette innastate risultano a destra oppure a sinistra, ma più spesso in basso, per un più facile equilibrio, rispetto al piano verticale di simmetria del fucile.
Oltre alla sciabola baionetta si usa, particolarmente per il moschetto, una baionetta ad esso permanentemente unita mediante un congegno metallico, comunemente detto braca, che dà la possibilità di tenere l'arma ripiegata sotto la canna o innastata.
Qualche esercito, come ad esempio quello francese, adopera la spada baionetta, arma esclusivamente da punta, che ha l'impugnatura simile a quella delle sciabole baionette e la lama piuttosto sottile, lunga, diritta, con sezione romboidale o triangolare coi lati curvi rientranti. Altri usano la baionetta coltello e la baionetta pugnale, che in definitiva non sono che rispettivamente la sciabola baionetta e la spada baionetta molto corte.
Le armi da innastare sono di lunghezze molto dissimili: da cm. 52, lunghezza della lama della spada baionetta francese per fucile mod. 1907-1915 e della sciabola baionetta germanica per fucile mod. 1898 e turca per fucile mod. 1910, si scende a 20 cm. circa di lama nella baionetta della Svezia e della Norvegia. Questa varietà è indice della disparità di vedute circa l'importanza dell'arma bianca. La questione è dibattuta da molti anni, cioè da quando si adottarono le armi a ripetizione, perché si opinava che, consentendo tali armi di soverchiare l'avversario col fuoco, l'arma bianca doveva ritenersi superflua. Col progredire delle armi da fuoco e principalmente con l'applicazione ad esse dell'automatismo, le discussioni sono più volte risorte. Tuttavia le armi bianche da innastare, hanno sempre trionfato dei tentativi di soppressione, perché tutte le guerre - specialmente quelle coloniali, ma anche l'ultima grande guerra mondiale - hanno dimostrato che, per quanto micidiale e deprimente possa essere il fuoco, non solo vi sono circostanze ed episodî che richiedono l'uso dell'arma bianca, ma necessita coronare il successo preparato ed agevolato dal fuoco e dal movimento mercé l'occupazione materiale delle posizioni avversarie, per la qual cosa spesso occorre la lotta a corpo a corpo, tanto più se il nemico è animato da salde virtù militari.