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BAIRĀGI

di Luigi Suali - Enciclopedia Italiana (1930)
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BAIRĀGI (sanscrito vairāgin "privo di desiderî mondani")

Luigi Suali

Setta religiosa indiana. Le sue dottrine si riconnettono a quelle di Rāmānuja, nato presso Madrās, secondo alcuni nel 1016 o 1017, secondo altri circa il 1050. Egli ammetteva tre principî eterni: l'anima individuale (cit), il mondo materiale (acit) e l'anima suprema o Dio (īśvara). Dio è perfetto, eterno, onniveggente, rifugio degli afflitti. La salvezza si ottiene anzitutto con le azioni pie e con la conoscenza, poi con l'esercizio della devozione (bhakti), che consiste nel meditare e nel praticare gli otto gradi del yoga. Solo le prime tre caste potevano praticare la bhakti. Dal Mezzogiorno, il sistema fu trasportato nel Nord da Rāmānanda (nato circa il 1300 secondo alcuni, secondo altri nel XV sec.), che lo allargò a tutte le caste e usò per la propaganda le lingue volgari, specialmente la hindī. Il movimento si diffuse largamente e divenne popolare; oggi conta circa 765.000 seguaci, adoratori in genere di Viṣṇu principalmente nelle sue due incarnazioni come Krṣṇa o Rāma. Sono diffusi soprattutto nel Pangiāb e nelle provincie del centro.

Bibl.: R. G. Bhandarkar, Vaiṣṇavism, 'Savisim ecc., Strasburgo 1913, pp. 52, 54, 66 e 67; J. N. Farquhar, An outline of the relig. liter. of India, Oxford 1920, p. 242 segg.; 323 segg.; A. Baines, Ethnography (in Grundriss d. Indo-ar. Phil.), Strasburgo 1912, pp. 146; 40-41.

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