BAJKAL (A. T., 97-98)
Grande lago (per superficie il 7° del globo, per volume il 2°), situato nella Siberia meridionale fra 51° 43′ e 55°46′. di latitudine N. e fra 103°44′ e 109°57′ di longitudine E. Ha forma lungamente arcuata, con direzione prevalente N. NE.-S.-SO.; lunghezza (secondo l'asse vallivo) 674 km.; larghezza massima 74 km., media 50, minima 27 km.; perimetro 2200 km.; area 33.000 kmq.; profondità massima 1522 m., media 700; volume 23.000 kmc. Lo specchio è a 462 m.; il fondo scende quindi a 1060 m. sotto il livello medio dei mari. Circa 6000 kmq. appartengono alla regione costiera, fra 0 e 200 m. Le profondità maggiori (oltre 1300 m.) sono in una zona allungata centrale e in una zona pure allungata della parte meridionale, che s'inflette verso O. e che è separata dal restante bacino mediante uno scanno subacqueo a 150 m. di profondità. In corrispondenza dello scanno il lago è ristretto dal grande delta del Selenga, il principale fiume immissario; altri influenti notevoli sono il Bargusin, sulla sponda E., e l'Angara superiore, che scende da N.-NE. all'estremo N. del lago e della cui valle il lago stesso forma quasi la continuazione. Gli immissarî convogliano al lago circa 40 kmc. d'acqua all'anno. L'Angara riprende il suo corso come emissario non lungi dall'estremo S. della conca; nonostante la sua ampiezza (i km. di larghezza per 8 m. di profondità) esso non impedisce che il livello del lago abbia oscillazioni annue di 80 cm. Le acque del lago sono verdastre, trasparenti, dolci (e anzi assai povere di sali, circa 0,1 gr. per litro). La loro temperatura è quasi costante sotto i 250 m. (discende lentamente da 3°,2 a 3°,9 sul fondo); al di sopra varia con le stagioni, sovrapponendosi le acque più calde alle più fredde nell'estate e viceversa nell'inverno: le escursioni annue sono di 16° nei primi 6 m., di 5° a 33 m., di 2° a 150 m., di 0°, 4 a 250 m.
Il lago gela ogni anno per uno spessore (massimo in marzo) da m. o,70 a 1,30; la corazza ghiacciata si presenta molto irregolare e crepacciata, e subendo modificazioni di volume in correlazione con le oscillazioni termiche esercita notevole azione contro le sponde. Il lago mitiga in apprezzabile misura il carattere nettamente continentale che ha il clima della regione (distante 1500 km. dal più vicino mare), con inverni molto rigidi e secchi, estati calde con scarse precipitazioni.
La conca è racchiusa fra i Monti del Bajkal e i Primorski ad O., i Bargusin e gli Ulan-Burgassi ad E., che sì connettono verso S. ai Saiani orientali: presentano tutti ripide pendici, che si elevano fino ai 2000 m. e anche oltre; sono costituiti da graniti, sieniti, gneiss e scisti cristallini precambrici, su cui a O. del lago riposano intrasgressione sedimenti paleozoici marini e continentali e lembi di formazioni continentali giurassiche. Tettonicamente la regione si può considerare come un altipiano interrotto da affossamenti e profondamente inciso da corsi d'acqua. Il lago esiste fin dal Miocene, poiché sedimenti lignitiferi lacustri di quest'epoca si trovano sulla sua riva meridionale; la regione doveva essere allora un penepiano poco elevato, in cui si apriva una conca lacustre di poca profondità. Di poi, sollevate a più riprese da spinte orogeniche ed epirogeniche e incise dall'erosione fluviale e glaciale, le masse dislocate raggiunsero l'altezza attuale, mentre si aprivano fratture disgiuntive da cui fuoruscirono anche lave basaltiche, e che determinarono affossamenti, di cui il bacino del Baikal è il più grandioso esempio così per estensione come per profondità. L'intensa erosione fluviale e una duplice espansione glaciale furono possibili per l'umidità del clima subentrata a un'ingressione marina, che portò le acque artiche sul tavolato siberiano, fino al 62° parallelo a NE. del Bajkal. Gli ultimi affondamenti della conca lacustre furono recentissimi e contribuirono al distacco delle isole, che abbracciano un'estensione complessiva di 800 kmq.
La grande antichità del Bajkal spiega i caratteri peculiari della sua fauna, che filogeneticamente risale per la maggior parte al Neogene e che la chiusura del bacino nell'alta sua chiostra contribuì a isolare, mentre il fondo della fossa si veniva sempre più approfondendo.
Il lago Baikal dal punto di vista faunistico presenta straordinario interesse per il gran numero di forme endemiche, per la netta differenza dalle abituali faime lacustri, per i rapporti con la fauna marina.
I Mammiferi vi sono rappresentati dalla Phoca sibirica varietà di Ph. hispida dei mari nordici e presente anche nel lago Oron, a est del Bajkal, che comunica col Mare Glaciale mediante la Lena. Tra i numerosi pesci parecchie specie e qualche genere sono esclusivi del lago: tali gli Abyssocottini, i Comephoridae, ì Cottocomephoridae. Più di 300 specie di Anfipodi del gruppo dei gammarini, notevoli per le grandi dimensioni, popolano il lago fino in profondità; essi appartengono in parte a generi particolati e fra questi notiamo i curiosi Echinogammarini e l'unica specie del genere Constantia, il cui corpo è trasparentissimo. Ai copepodi appartiene il genere Harpactinella, con una sola specie, che rappresenta nel Bajkal il gruppo marino degli Harpacticidae. Fra i Molluschi, mentre meraviglia la mancanza di bivalvi, dì Limneus, di Planorbis, di Physa, di Bithynia, di Paludina, diffusissimi in Siberia, si nota la presenza, straordinaria per un lago, di un nudibranco, Ancylodoris baikalensis, affine ai Doris marini. Benedictia e Baikalia sono due interessanti generi di molluschi endemici. Forme che si ricollegano alle marine sono due specie di policheti tubicoli del genere Dybouscella. Gli oligocheti sono in gran parte lombriculidi esclusivi del lago. Altra forma talassoide è un briozoo (Echinella). Più di 100 specie di planarie (tricladi), in gran parte endemiche e spesso di mole relativamente grande, fra cui Dycotilus pulvinar, formano una delle principali caratteristiche del Bajkal. Notiamo infine la presenza di parecchie spugne, fra cui Baikalospongia e Lubomirskia: quest'ultima vive anche nello Stretto di Bering.
Anche la flora algologica del lago mostra, benché attenuati, caratteri dovuti al prolungato isolamento.
L'azione attenuatrice del Bajkal sui calori estivi, dai quali dipende essenzialmente la vegetazione siberiana, ha per conseguenza un abbassamento dei limiti altimetrici della flora sulle pendici circostanti, dove scendono fin presso le rive le associazioni vegetali delle regioni alpina e subalpina.
Il lago, molto pittoresco, deve il nome alla ricchezza di pesce (bajkal in tataro significa "lago ricco"). La navigazione vi è difficile per le subitanee procelle e la rarità di buoni porti o rifugi. I due porti principali sono Listviničnoe sulla costa O., presso l'uscita dell'Angara, e Misovaja sulla riva opposta, collegati anche dalla ferrovia transiberiana che circuisce la sponda meridionale del Bajkal. I piroscafi, risalendo l'Angara superiore, toccano a radi intervalli anche il villaggio di Verchne-Angarsk, un centinaio di chilometri a NE. del lago, e risalgono pure la Selenga fin quasi alla frontiera mongola, dove si svolge un attivo commercio.
Bibl.: H. Johansen, Der Baikalsee (con la bibl. preced.), in Mitteil. Geogr. Ges. München, Monaco 1925; L. S. Berg, Die Fauna des Baikalsees und ihre Herkunft, in Arch. f. Hydrobiol., suppl. B, IV, 1925; R. Riccardi, Il lago Baical secondo gli studî più recenti, in L'Universo, agosto 1926.