Vedi BALBINO dell'anno: 1958 - 1994
BALBINO (v. vol. I, p. 964)
Sulla base di corrispondenze fisionomiche con figurazioni monetali, si considerano come ritratti sicuri di B. una testa bronzea conservata al Vaticano e una statua del Pireo la cui identificazione come ritratto imperiale viene confermata anche dall'assimilazione con Giove. Una rielaborazione sulla base di una statua di Tiberio, come ipotizza H. Meyer, non può essere confermata. Tutte le altre rappresentazioni classificate sotto questo nome sono da considerarsi nulle o al più incerte: può essere presa in considerazione la testa più piccola del vero conservata a Castle Howard, mentre le due teste a Bruxelles e a Siviglia (provenienti da Italica) divergono per l'andamento dei capelli alle tempie e sono forse di origine più tarda. Dell'epoca gallienica è un busto frammentario conservato nel Museo Nazionale Romano, recentemente proposto. Sicuramente tardi sono un busto a Boston, che sembra risultare dalla rielaborazione di un modello più antico, una testa di proprietà privata a Roma, e una testa a Copenaghen. Una testa a San Pietroburgo, pur appartenendo al tempo di B., diverge troppo dalle raffigurazioni di sicura attribuzione per l'espressione del volto e per singoli segni caratteristici.
La questione maggiormente discussa nei più recenti studi e ancora irrisolta concerne il problema dell'appartenenza o meno a questo imperatore del c.d. Sarcofago di B. della catacomba di Pretestato. Poiché i rilievi della cassa non contengono alcun indizio che induca a pensare che nel sarcofago fosse stato deposto il corpo di B., questa ipotesi dipende soltanto dall'interpretazione dei tre ritratti scolpiti sul sarcofago stesso (quello della scena centrale è stato riscoperto da H. Jucker nel museo di Cleveland). La corrispondenza fisionomica di queste tre teste con i ritratti che certamente sono da attribuire a B. è talmente grande che questa identificazione resta tuttora convincente (unico tratto divergente il ricciolo spiraliforme nei capelli al di sopra dell'orecchio destro che appare sulle tre teste del sarcofago). Negli studi più recenti, sulla base dei suoi tratti stilistici, viene sostenuta l'opinione che il Sarcofago di B. sia stato creato soltanto in epoca gallienica. Ma anche se questa opinione è giusta ciò non toglie che il proprietario possa essere stato Balbino: H. Meyer ha dimostrato che una deposizione è pensabile e accettabile anche dopo diversi anni dall'uccisione dell'imperatore. Più difficile, invece, è contraddire l'obiezione fondata sulla presenza di tanti altri sarcofagi recanti ritratti del tipo di quello di B. nella stessa catacomba di Pretestato. Se in tutti questi casi si dovesse trattare di ritratti di privati, non si vede per quale motivo questa possibilità non dovrebbe valere anche per il sarcofago principale. Il problema, allo stato attuale delle conoscenze, resta insolubile.
Bibl.: H. B. Wiggers, M. Wegner, Caracalla bis Balbinus (Das römische Herrscherbild, III, I), Berlino 1971, pp. 241 s., 246 s., tavv. LXXV-LXXVIII; K. Fittschen, rec. a M. Wegner, Das römische Herrscherbild, III, I, Macrinus bis Balbinus, Berlino 1971, in GGA, CCXXX, 1978, p. 152 s.; S. Wood, A Too-Successful Damnatio Memoriae. Problems in Third Century Roman Portraiture, in AJA, LXXXVII, 1983, pp. 489-496; ead., Romain Portrait Sculpture 20J-260 A.D., Leida 1986, p. 128, nn. 1-4.
Sul ritratto a Boston: M. Comstock, C. C. Vermeule, Sculpture in Stone, Boston 1976, p. 239, n. 375; M. Bergmann, Studien zum römischen Porträt des 3. Jahrhunderts n.Chr., Bonn 1977, p. 129. - Sul ritratto a San Pietroburgo: A. Vostchinina, Le portrait romain, Leningrado 1974, p. 183, n. 65, tav. LXXXIX. - Sulla testa frammentaria a Bruxelles: J. -J. Ch. Balty, Notes d'iconographie romaine, in BInstHistBelgRom, XLIV, 1974, p. 24 ss., tavv. I-III. - Sul ritratto in collezione privata a Roma: L. Rocchetti, Un nuovo ritratto di Balbino, in ASAtene, XXXVI-XXXVII, 1974-1975, p. 393 ss., figg. 1, 3, 7. - Su una testa antica (?) a Torcello: G. Traversari, Nuovo ritratto di Balbino nel Museo provinciale di Torcello, in RdA, I, 1977, p. 89 ss., figg. 1, 3, 4. - Sul ritratto da Italica: J. M. Luzón Nogué, Un retrato de Balbino en Italica, in Habis, II, 1971, p. 263 ss., tavv. XIX-XXI. - Sulla testa a Copenaghen: F. Johansen, Hvem en den tykke mand?, in MeddelelsGlyptKgb, XLVI, 1990, pp. 46-58. - Sul busto frammentario nel Museo Nazionale Romano: M. Sapelli, Ritratto di Balbino, in BdA, LXXV, 1990, 1-2, pp. 202-206. - Sul sarcofago di Balbino della catacomba di Pretestato: H. Jucker, Die Behauptung des Balbinus, in AA, 1966, pp. 501-514, figg. 1-3, 7-13; C. Reinsberg, Der Balbinus- Sarkophag, Grablege eines Kaisers?, in MarbWPr, 1985, pp. 3-16, tavv. I-III, V,I; H. Meyer, Zu römischen Umbestattungen. Noch eine Behauptung des Balbinus, in BullCom, XCI, 1986, 2, pp. 279-290, figg. 2-3. - Su altri sarcofagi con ritratti simili a B.: B. Andreae, Die römischen Jagdsarkophage (Die antiken Sarkophagreliefs, I, 2), Berlino 1980, p. 149 s., η. 4Ι) tavv. ΧΧΙΙ,Ι, XXV,2,; p. 155, n. 65, tavv. 1,3; ν,1-2, 4-5; p. 167, n. 128, tavv. ΧΙΙΙ,Ι; XIV,4-5, 7-8 («Mattei II»).