(ebr. Belsha’ṣṣar) Nella Bibbia, re di Babilonia, figlio di Nabucodonosor, sotto il cui regno il profeta Daniele ha le sue visioni escatologiche. Viene ucciso la notte successiva a una cena regale, durante la quale una mano misteriosa scrive sulla parete le parole «Mane, Thecel, Phares», interpretate da Daniele come sentenza divina dell’imminente fine di B. e del suo impero. La critica moderna tende a identificarlo con Bēl-shar-uṣur, figlio di Nabonedo, che sarebbe stato ucciso nel 539 a.C. dai Persiani.