BALDOVINO I, IX conte di Fiandra, imperatore di Costantinopoli
Figlio di Baldovino, conte di Hainaut, e di Margherita dei conti di Fiandra, nacque a Valenciennes nel 1171. Nel 1194 assunse il governo dei paesi di Fiandra appartenenti alla madre allora morta e nel 1195 successe al padre nell'Hainaut. Procuratosi l'appoggio inglese, iniziò una vivace lotta con Filippo Augusto, re di Francia, per riconquistare quella parte della Fiandra che un lodo arbitrale aveva tolto anni prima alla madre sua. Riconquistò allora Tournai, Aire, Saint-Omer; ma nel 1200, avvenuta la pace fra i re di Francia e d'Inghilterra, egli si trovò isolato di fronte alla monarchia capetingia. Forse questa situazione imbarazzante lo spinse ad aderire alla quarta crociata. Gli stati di Fiandra cercarono di trattenere il conte, ma inutilmente; nell'inverno 1201-1202 egli regolò la situazione interna, affidando il governo, durante la sua assenza, al fratello Filippo, conte di Namur, e allo zio Guglielmo di Fiandra.
Nella primavera del 1202 intervenne a Venezia alle discussioni con il doge sulla questione del passaggio in Oriente: B. influì per fare accettare la proposta veneziana di attaccare Zara; così, più tardi, si dichiarò favorevole a deviare la spedizione verso Costantinopoli. Combatté valorosamente tanto nella prima occupazione della capitale bizantina, del 1203, quanto nella seconda, del 1204. Il favore da lui accordato alle proposte veneziane gli valse l'appoggio del doge contro il rivale Bonifacio di Monferrato, nell'elezione al trono imperiale, quando si costituì l'Impero latino d'Oriente. B. fu eletto il 9 maggio 1204 e incoronato il 16 maggio.
Subito, mentre cercava di assicurarsi l'appoggio di Innocenzo III per organizzare il nuovo Impero latino, iniziò l'occupazione delle provincie bizantine. Ma la sua intenzione di entrare in Salonicco come supremo signore provocò le proteste del marchese di Monferrato che apertamente si ribellò, occupando Demotika e assalendo Adrianopoli. Il dissidio fu composto dall'intervento del doge Enrico Dandolo; ma B. fu costretto a riconoscere i diritti che su Salonicco già aveva ottenuto Bonifacio di Monferrato nella spartizione della conquista. Frattanto, passata la prima sorpresa, le popolazioni greche e slave di Tracia si sollevarono contro i conquistatori latini, sotto la guida di Kalojan (detto anche Ivanica) re dei Bulgari. L'imperatore B. con Goffredo di Villehardouin avanzò verso Adrianopoli caduta in mano dei Bulgari: ma il 14 aprile 1205 i Latini vennero sconfitti, Ludovico di Blois ucciso, Baldovino ferito e fatto prigioniero. Poi nulla più si seppe di lui; nel giugno del 1206 il re dei Bulgari, rispondendo ad Innocenzo III, affermava che già da qualche tempo era morto, senza precisare né come, né quando. Il mistero favorì il diffondersi della diceria che Baldovino vivesse ancora, e permise molti anni dopo a un avventuriero di comparire in Fiandra e pretendere la contea dalle figliole di B., Giovanna e Margherita, ch'egli aveva avute da Maria di Champagne. Quest'ultima, partita durante la crociata per S. Giovanni d'Acri dove credeva di trovare il consorte, morì in quella città il 29 agosto 1204.
Bibl.: M. Thil-Lorrain, Baudouin de Costantinople, fondateur de l'empire latin, Bruxelles 1882; Geoffroi de Villehardouin, La conquête de Costantinople, ed. Wailly, Parigi 1871, 2ª ed., ibid. 1874; Robert de Clari, La prise de Constantinople, ed. Hopf, in Chroniques gréco-romanes, Berlino 1873; E. Gerland, Gesch. des lateinischen Kaiserreichs von Konstantinopel, Homburg 1905.