balestrare
Verbo denominale che significa in senso proprio " scagliare frecce con la balestra ", quindi semplicemente " scagliare ".
In D. acquista diverse sfumature. In If XIII 98 indica " gettare a casaccio, da lontano ": Cade in la selva, e non l'è parte scelta; / ma là dove fortuna la balestra, / quivi germoglia come gran di spelta: " balestra... indica, insieme, la violenza dello scagliare e la casualità del punto in cui l'anima verrà a fermarsi, integrando così la nozione già espressa dal soggetto, cioè la fortuna, il caso " (Pagliaro). In Pg XXV 112 Quivi la ripa fiamma in fuor balestra, vuol mettere in rilievo soprattutto la violenza con cui la fiamma è sprigionata. Non meno energico è il tono che acquista, sia pure in senso metaforico, in Rime CXI 11 liber arbitrio già mai non fu franco, / sì che consiglio invan vi si balestra.
Ancora figurato, con costrutto assoluto e sempre nel senso di " scagliare dardi ", in Fiore cLxvl 9 gentamente [la donna] vada balestrando / intorno a sé, cogli occhi, a chi la guarda, e in Detto 369 s'i' balestro / se non col su' [di Amore] balestro, " se io non combatto con l'arma che egli mi ha fornito ".
Circa l'uso metaforico del verbo, cfr. pure Iacopone Amor, diletto 35 " [il diavolo] fasse da longa a balestrare / ... al cor ch'è pudico ".
Bibl. - Pagliaro, Ulisse 637 ss.