BALLADA di Saint Robert, Paolo
Nacque a Verzuolo (Cuneo), dal conte Ignazio e da Luigia Cavallero, il 10 giugno 1815. Entrato nell'Accademia militare di Torino nel 1825, ne uscì luogotenente d'artiglieria nel 1835. Professore di balistica nella scuola di applicazione di artiglieria e genio, maggiore alla fine del 1848, fu segretario al Congresso permanente d'artiglieria e poi direttore della fabbrica polveri di Torino (1850) e del polverificio di Genova (1854), ove rimase con la promozione a tenente colonnello, avvenuta nel 1855. Nel 1857, dopo breve permanenza a Fossano quale direttore di quel polverificio, egli lasciò la carriera militare per dedicarsi completamente ai preferiti studi di scienze naturali e fisiche.
Per molti anni si occupò con passione di botanica, raccogliendo un importante erbario, ricco di piante rarissime e stupende, tra cui la Saxifraga florulenta. Non meno appassionato per l'entomologia, formò anche una ricca collezione di insetti, specie di coleotteri, sapientemente catalogata.
Appassionato alpinista, compì molte escursioni, fra cui la prima eseguita da italiani, dei Monviso (12 ag. 1863), fornendo interessanti descrizioni illustrate con vedute e carte topografiche, corredate con l'elenco delle piante e degli insetti colà raccolti. Amico di Quintino Sella e di Bartolomeo Gastaldi, fondò assieme ad essi, nel 1863, il Club alpino italiano di cui fu anche direttore.
Tra i suoi interessi, un posto di rilievo occupa la balistica, di cui egli, che s'interessava particolarmente del moto dei proiettili e della fabbricazione delle polveri, può essere considerato uno dei fondatori, almeno nella sua concezione moderna. Lo studio del moto dei proiettili nei mezzi resistenti lo condusse, nel 1855, alla concezione di un proiettile di forma lenticolare da lanciarsi mediante un'arma da fuoco di speciale concezione ed a canna ricurva; tale proietto avrebbe in tal guisa assunto un moto rotatorio attorno al suo asse di figura. La proposta, assolutamente innovatrice, divulgata anche in Francia ed Inghilterra, suscitò il massimo interesse dei cultori di balistica (l'A. incluse quanto aveva scritto sull'argomento nei Mémoires scientifiques réunis et mis en ordre). L'audace progetto innovatore non poté però essere realizzato per insormontabili difficoltà tecnologiche di costruzione.
Il B. fu anche profondo cultore di ipsometria barometrica: sull'argomento pubblicò molti lavori in varie lingue, trattando in particolar modo della teoria relativa alla formula barometrica e del modo di utilizzare detta formula applicando la stessa, mediante opportuni grafici da lui stesso preparati, alla determinazione di alcuni punti dell'alto Piemonte. Ma la sua opera più nota, quella che gli assicurò vasta fama, sono i Principes de thermodynamique pubblicati a Torino nel 1865, adottati come libro di testo anche in Inghilterra e ristampati a Lipsia nel 1870.
Il B. fu legato da amicizia, oltre che al Gastaldi e al Sella, al Sommeiller., al Camot, al Rankine. Fu socio corrispondente (1871) e nazionale (1878) dell'Accademia nazionale dei Lincei, e inoltre dell'Accademia delle Scienze di Torino, della Società italiana delle Scienze, detta dei XL, e socio nazionale corrispondente del Regio Istituto Lombardo.
Morì a Torino il 21 nov. 1888.
Tra le più importanti opere del B. si ricordano: Principes de thermodynamique, Torino 1865 e Leipzig 1870; Intorno alla formula barometrica ed alla rifrazione atmosferica, in Atti d. R. Accad. d. scienze di Torino, I (1865-66), pp. 193-203; Sulla Saxifraga fiorulenta Moretti, ibid., pp. 203-205; Aggiunta alla Memoria del prof. Govi sul metodo per determinare la lunghezza del pendolo, ibid., pp. 513-515; Sul vero significato di una terzina di Dante, ibid., pp. 588-600; Sopra un'opera del prof. Cavallero intitolata: sulle macchine motrici, ibid., III(1867-68), pp. 16-20; Teorema sul declinatore orario del prof. Foscolo, ibid.,IV (1868-69), pp. 331-333; Altezza sul livello del mare di alcuni punti dell'alto Piemonte determinata col barometro, ibid., VI(1870-71), pp. 272-285; Gita al Gran Sasso d'Italia, Torino 1871. Tra il 1872 e il 1874 il B. raccolse i principali lavori relativi alla balistica, all'artiglieria, alla meccanica ed all'ipsometria in tre volumi col titolo di Mémoires scientifiques réunis et mis en ordre, I, Balistique, Torino 1872,II, Artillerie,ibid. 1873, III, Mécanique et hypsométrie, ibid. 1874; Altri scritti: Una salita alla Torre di Orvada, Torino 1873; Sul moto sferico del pendolo avuto riguardo alla resistenza dell'aria e alla rotazione della terra,Napoli 1877; Sul pendolo di Leone Foucault, Torino 1878; Perché i ghiacciai si vadano ritirando,in Atti d. R. Accad. naz. dei Lincei,s. 3, III (1883-84), pp. 22, 56-62.
Bibl.: G. Bassa, Commemorazione del conte p. B. dì St. Robert,in Atti d. R. Accad. d. Scienze di Torino, XXIV (1888-89), pg. 235-244; G. Gianelli, Cenni necrologicì del conte p. B. di St. Robert, in Riv. mensile del Club alpino, Torino (novembre 1888), Ap. 387-89; Encicl. militare,II,p. 36.