balotellata
s. f. (scherz. iron.) Gesto, comportamento, trovata, tipici del calciatore Mario Balotelli.
• [tit.] Caro Supermario, basta «balotellate» [testo] Caro Balotelli, la pianti con le «balotellate». E la pianti con le magliette vittimiste con scritto «why always me?» (perché sempre io?) come quella che ha mostrato ieri dopo avere segnato una doppietta trascinando il Manchester City alla vittoria a valanga nel derby con lo United. Ascolti quanti le vogliono bene: la pianti. (Gian Antonio Stella, Corriere della sera, 24 ottobre 2011, p. 38, Idee & opinioni) • [Roberto] Mancini, però, nonostante tutto, è padre e allenatore innamorato di quel pazzo talento che è diventato ingestibile. «Spero ancora in un miracolo», avrebbe detto ai giornalisti inglesi. Ma l’ennesima «Balotellata», potrebbe essere forse stata montata ad arte dal suo agente, l’ex pizzaiolo di origini olandesi, nonché attuale procuratore del talento di Brescia, Mino Raiola. Balotelli vuole andar via e vuole tornare in Italia. (Federico Colosimo, Giornale d’Italia, 5 gennaio 2013, p. 12, Sport) • E poiché nella vita del ventiseienne Mario spesso il passato ritorna, i nuovi colori da difendere non possono che essere rossoneri, come l’amato Milan dove non è riuscito a sfondare. Un passato però solo cromatico, senza «balotellate». (Stefano Zaino, Repubblica, 1° settembre 2016, p. 42, Sport).
- Derivato dal nome proprio (Mario) Balotelli con l’aggiunta del suffisso -ata1.
- Già attestato nella Stampa del 7 agosto 2010, p. 38, Sport (Roberto Beccantini).