BALTISKI (in estone anche Paldiski; ted. Baltischport; russo Baltiiskij Port; ital. Porto Baltico; A. T., 58)
Venne costruito per volere dello zar Pietro il Grande (1715), che gli diede il nome di Porto Baltico, come auspicio all'avvenire grandioso che per questo porto egli sognava. Baltiski è infatti in eccellente posizione, su una baia profonda 20-30 m., nella parte nord-occidentale dell'Estonia, a 42 km. dalla capitale Tallinn (Reval); il suo clima è migliore di quello di Tallinn (media temperatura annua 4,6, media del gennaio − 50, media del luglio 16°,4) e il suo porto, ben riparato dalle tempeste, resta libero dai ghiacci quasi tutto l'inverno. Baltiski è una cittadina di 1050 ab. (1922), costruita a scacchiera: essa conserva ancora, nel complesso, la topografia dei tempi di Pietro il Grande. La sua popolazione, che aumenta più lentamente di quella delle altre città dell'Estonia, è assai omogenea, sia per nazionalità (il 91,3% degli abitanti sono Estoni, il resto in prevalenza Russi), sia per religione (l'86,7% degli abitanti sono luterani, il resto soprattutto greco-scismatici), e si dedica all'agricoltura, al commercio, e specialmente ai trasporti. Baltiski fin dal 1871 è unita con Tallinn da una ferrovia e, date anche le sue favorevoli condizioni climatiche, ha tutte le doti per diventare l'avamporto della capitale. Le sue calate, lunghe complessivamente 400 m. e larghe 8-10 m., sono formate da cassoni ripiem di pietre. Il traffico del porto è attivo soprattutto durante le tempeste autunnali, e allora trovano rifugio in esso talvolta perfino 200 bastimenti. Le relazioni maggiori sono con la Finlandia. Al commercio dell'intiera repubblica d'Estonia, Baltiski prese parte, nel 1924, soltanto con il 0,1% per merci importate (293 tonn.: soprattutto pesci e altri prodotti derivati dalla pesca), e con l'1‰ per merci esportate (3744 tonn., soprattutto patate). Il commercio di transito è trascurabile.
Baltiski amministrativamente è nel circolo di Harju (Harrien), del quale è capoluogo Tallinn. Al tempo di Caterina II divenne capoluogo di circolo, dignità che perdette nel 1827. Al tempo della occupazione svedese (1561-1721), si pensò di costruirvi un grande porto; continuò ad avere una certa importanza anche ai tempi di Alessandro I. Nel 1808 fu bombardata dagl'Inglesi. Verso la fine del sec. XIX, con la costruzione del porto militare di Liepāja (Libava) città che ora appartiene alla Lettonia, Baltiski perdette la sua importanza e divenne un grosso villaggio di pescatori.