BANANA (fr. banane; sp. plantano, plátano; ted. Banane; ingl. banana)
Con questo nome si designa il frutto del banano, pianta appartenente al genere Musa della famiglia delle Musacee.
I banani sono erbe gigantesche dall'aspetto e dalle dimensioni di alberi. L'apparente tronco, che può essere alto anche 5 m. e del diametro di varî cm., nudo per tutta la sua altezza e coronato di un ciuffo di poche grandiose foglie divergenti, a modo di una palma, non è mai legnoso, ma erbaceo, ed è costituito dalle basi delle foglie fittamente avvolte e inguainate l'una dentro all'altra. La parte libera della foglia è formata da un robusto e relativamente corto picciuolo e da una grandissima lamina oblunga arrotondata all'apice, larga 30-60 cm. e lunga ½-2 m., percorsa da un grosso nervo mediano e da molti sottili laterali che se ne distaccano ad angolo retto; raramente la lamina si mantiene intera, facilmente per l'azione del vento si straccia lungo i nervi. Da mezzo alle foglie si sviluppa l'asse che porta i fiori accompagnati da grandi brattee violacee, e quindi i frutti, disposti a giri o verticilli in un grappolo reclinato (casco, fr. régime) che può raggiungere oltre 1 m. di lunghezza; ciascun frutto è una bacca oblunga, più o meno falcata, a sezione ottusamente trigona, piena di polpa, generalmente senza semi, un grappolo può contenere anche più di 200 frutti e pesare talora sino a 30 kg. Dopo la fruttificazione il fusto perisce, mentre altri ne sorgono dai germogli che nascono al suo piede dal rizoma sotterraneo perenne.
I banani sono piante originarie dell'Estremo Oriente, dove la coltura di essi risale a un'antichità così remota che non è possibile precisare. I Greci e i Romani ebbero notizia di essi dalla spedizione di Alessandro; Plinio ne parla abbastanza chiaramente (Nat. Hist., XII, 6) col nome pala o bala, che è quello ancora usato per questa pianta nella costa del Malabar. La sua coltura si è in seguito estesa per tutta la zona tropicale, e anche un poco per le subtropicali, dei due emisferi. Le banane costituiscono uno degli alimenti più diffusi nei paesi tropicali; ciò è dovuto al loro alto valore nutritivo e alla facilità con cui in quelle regioni si producono.
Di banani si contano oltre a 200 varietà, le quali si possono riferire a due tipi (specie?) principali: 1. Musa sapientum L. (così chiamata perché, secondo Plinio, serviva di cibo ai savî dell'India) che dà frutti piccoli, lunghi circa 10-12 cm. con buccia fine e non aderente, polpa morbida gialla o rossastra molto zuccherina, mangiabili crudi e generalmente freschi, ma che si utilizzano anche sbucciati e quindi seccati al sole o in essiccatoi, ricoprendosi così di una efflorescenza zuccherina come nei fichi secchi. A questo tipo appartiene la M. chinensis Sweet (M. Cavendishii Paxt.), detta banano nano per il fusto più basso e più robusto, che da taluni è ritenuta specie distinta; è quella che si coltiva alle Canarie e che meglio si adatta a vivere nelle parti più calde della regione mediterranea. 2. Musa paradisiaca L. (nome allusivo alla parte che si è voluto attribuire a questa pianta nella tradizione di Adamo ed Eva, e che ha fatto dare ai frutti anche il nome di fichi d'Adamo; fr. pomme de paradis; ted. Paradiesfeige, Adamsapfel), che da frutti grandi, lunghi 15-30 cm., con buccia grossa e aderente, polpa soda giallo-chiara poco zuccherina e ricca di amido, non mangiabili crudi, ma cotti, come legumi, o che si utilizzano per la fecola che contengono (farina di banane), dolciastra, assai utile per l'alimentazione. Questa si ottiene sbucciando le banane, tagliandole a fette, facendole seccare al sole e quindi polverizzandole (resa 15-20%).
Dal principio del secolo, con rapido crescendo, la banana come frutto da tavola ha invaso gli Stati Uniti e l'Europa, importata là dall'America Centrale, qui principalmente dalle Canarie, di cui questa coltivazione ha fatto la fortuna. Per l'esportazione si tagliano i grappoli ancora verdi e si spediscono preferibilmente interi, poiché i frutti continuano a maturare lentamente finché sono attaccati al grappolo; richiedono un accurato imballaggio, essendo facilmente alterabili. Anche di farina di banane si fa grande consumo negli Stati Uniti, e se ne importa anche in Europa.
Il banano si coltiva all'aperto un poco anche nelle parti più calde d'Europa, come in Spagna e in Sicilia; qui dà buoni frutti e la sua coltivazione potrebbe essere migliorata ed estesa; richiede terreno fertile e riccamente concimato, esposizione a mezzogiorno e riparata dai venti, abbondanti irrigazioni.
Per altre utilizzazioni delle specie di Musa, v. anche le voci abacà; musa.