BANBHORE
Antica città portuale distante circa 60 km da Karachi (Pakistan), riportata alla luce da scavi cominciati in maniera sistematica nel 1958, da identificare probabilmente con Debal, caduta in mano agli Arabi nel 712 d. C. Mentre del periodo scitopartico (I sec. a. C.-II sec. d. C.) parlano per ora soltanto la ceramica e le monete, del periodo indo-sassanide resta almeno un tempio scivaita costruito su mattoni crudi, che conserva due linga votivi. In epoca musulmana, la città fu dotata di una cinta muraria, servita da tre porte, a cui corrispondono quattro fasi costruttive, la prima delle quali da riferire al periodo umayyade, l'ultima a quello della decadenza nel XII-XIII secolo, quando l'Indo cambiò di corso. Quattro fasi costruttive presenta anche la moschea, di pianta quadrata e priva di miḥrāb, mai costruito sul muro della qibla, nemmeno nel corso dei rifacimenti. Accanto ad alcuni edifici pubblici esistono blocchi di abitazioni private di mattoni cotti (per le classi superiori) e di argilla cruda. Dei fiorenti commerci della città testimonia il vasellame cinese di epoca T'ang rinvenuto nel corso degli scavi.
Bibl.: W. Willetts, Excavations at Bhambore [sic] near Karachi, in Oriental Art, n. s., VI, i (1960), pp. 25-8; M. A. Ghafur, Fourteen Kufic Inscriptions of Banbhore, the Site of Daybul, in Pakistan archaeology, 3 (1966), pp. 65-90; [F. A. Khan], Banbhore, ibid., 5 (1968), pp. 176-85; S. M. Ashfaque, The Grand Mosque of Banbhore, ibid., 6 (1969), pp. 182-209; F. A. Khan, Banbhore, A Preliminary Report on the Recent Archaeological Excavations at Banbhore, Karachi 19693, P. T. Nasir, Coins of the Early Muslim Period from Banbhore, in Pakistan archaeology, 6 (1969), pp. 117-81.