banca d'affari
banca d’affari locuz. sost. f. – Organismo finanziario che sovvenziona investimenti a lungo termine, svolgendo la sua attività anche tramite l'acquisizione di partecipazioni al capitale delle imprese assistite. Tra i sinonimi maggiormente utilizzati per identificare la banca d'affari si distingue quello di investment bank, la cui genesi risale al 1933 negli Stati Uniti quando, per effetto del Glass steagall act, furono separate le attività di investment banking – intese come offerta di servizi finanziari atti ad agevolare l’emissione di strumenti che gli investitori avrebbero sottoscritto alimentando il mercato dei capitali – dal commercial banking, sintetizzabile nelle attività di raccolta del risparmio, con l’obbligo di rimborso ed esercizio del credito. La banca d’affari, a differenza della banca commerciale, non contempla depositi in denaro da parte dei propri clienti. In una fase preliminare, le banche d’affari si sono dedicate al cosiddetto underwriting, un supporto specializzato alle imprese che intendono raccogliere fondi attraverso l’emissione di titoli azionari e obbligazionari. La graduale evoluzione delle banche d’affari ha ampliato il paniere di servizi offerti includendo, tra gli altri, l’attività di gestione del rischio, volta a identificare, quantificare e gestire i rischi finanziari. Nello scenario attuale, le banche d’affari forniscono consulenza specializzata a imprese che operano in settori diversi, offrono supporto e competenze approfondite in operazioni di fusione e acquisizione (merger and acquisition) e si occupano, altresì, di investimenti dal rischio elevato. Le peculiarità dei servizi offerti escludono l’erogazione degli stessi a quei soggetti che il mercato finanziario è solito definire come clientela retail o al dettaglio. Le banche d’affari si rivolgono, infatti, a entità molto più complesse e articolate, per natura e competenze, tra cui sono da annoverare: compagnie di assicurazioni, organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR), controparti qualificate e grandi investitori. Nel corso della crisi finanziaria del 2008 tre delle principali banche d’affari mondiali (Bear Stearns, Lehman Brothers e Merrill Lynch), considerate unanimemente titani del sistema finanziario statunitense, sono fallite o sono state acquisite da altri gruppi finanziari.