Banca Nazionale del Lavoro (BNL)
Banca Nazionale del Lavoro (BNL) Istituto di credito per la cooperazione fondato con r.d. 1140/1913, con capitale sottoscritto dallo Stato e da altri enti pubblici. Assunse l’attuale denominazione nel 1929, crescendo rapidamente, già dagli anni 1930, fino a diventare la prima banca italiana per raccolta e impieghi. La BNL assunse da subito, seppur informalmente, il ruolo di banca di Stato. In linea con la strategia del regime fascista, fornì un fondamentale contributo all’affermazione del cinema italiano e fu il maggior finanziatore della costruzione del quartiere romano dell’EUR, zona che avrebbe dovuto ospitare l’esposizione universale del 1942, mai tenutasi a causa della Seconda guerra mondiale. Nella fase post bellica, ebbe un ruolo molto importante nello sviluppo industriale del Paese, diventando una delle prime 5 banche del mondo. Nel 1992 è stata trasformata in una S.p.a. e nel 1998 sono stati avviati il processo di privatizzazione e la quotazione in borsa, chiudendo l’epoca dello Stato banchiere.
Negli anni 2000 la struttura proprietaria della BNL ha subito diversi cambiamenti. In particolare, dopo il fallimento di due tentativi di acquisizione, attraverso un’offerta pubblica di acquisto (OPA) da parte del Banco de Bilbao, già azionista di riferimento della banca, e da parte di Unipol, BNL è stata acquisita dal gruppo francese BNP Paribas (➔), che al 2011 ne controllava il 100% del capitale.