banca ombra
loc. s.le f. Istituto bancario che eroga servizi finanziari con modalità collaterali, non soggette alle regolamentazioni previste per le banche.
• E se lo stato usasse i nostri soldi per creare una rete di banche ombra, di sua proprietà, magari agganciate a quella delle banche cooperative e agli sportelli delle poste, dove mettere i nostri risparmi al sicuro dall’uragano finanziario e poi facesse una cernita delle banche che vale la pena salvare? Si tratterebbe di creare delle banche virtuose invece della bad bank ipotizzata da [Barack] Obama. Ricapitalizziamo chi ha i numeri per sopravvivere e lasciamo affondare chi altrimenti farà affogare anche noi. Questo è quello che il mercato ci sta dicendo da settimane e la voce del mercato è quella nostra, perché senza le formichine dell’economia, non c’è mercato. (Loretta Napoleoni, Unità, 25 febbraio 2009, p. 25, Inchiesta) • «L’Fsb sta sviluppando raccomandazioni per rafforzare la supervisione e la regolamentazione delle banche ombra. Un elemento importante è rafforzare il monitoraggio del settore. La crisi ha dimostrato che il sistema delle banche ombra può essere fonte di rischio sistemico, sia direttamente sia tramite le interconnessioni con il normale sistema bancario» (Mario Draghi riportato da Laura Della Pasqua, Tempo, 25 settembre 2011, p. 4, Primo Piano) • imbrigliare gli istituti di credito non basta, perché, purtroppo per le banche centrali, i soldi sanno sempre trovare le loro scorciatoie. La scorciatoia più battuta sono le banche ombra: soggetti diversi che praticano la tradizionale attività bancaria ‒ cioè raccolgono denaro e lo prestano ‒ senza avere la forma giuridica, e quindi i vincoli regolamentari, delle banche. (Pietro Saccò, Avvenire, 12 gennaio 2014, p. 5, Primo Piano).
- Composto dai s. f. banca e ombra, ricalcando l’espressione ingl. shadow bank.
- Già attestato nel Corriere della sera del 13 settembre 1992, p. 8, Esteri.
> shadow banking, sistema bancario ombra.