bancadipendente
(banca-dipendente, banco-dipendente), agg. Strettamente legato e soggetto, interconnesso al mondo bancario.
• Dall’industria dei fondi, che al momento è prevalentemente industria dei fondi comuni d’investimento, vengono due spiegazioni. La prima la propone l’economista Luigi Zingales, che insegna a Chicago: c’è un deficit di fiducia verso l’investimento azionario da parte dei risparmiatori. La seconda viene da Alberto Foà, leader di Anima, una delle poche società italiane di gestione di fondi non legate a una sola rete distributiva: l’investitore è privo di cultura finanziaria e le reti di vendita non l’aiutano perché, essendo bancadipendenti, vendono i prodotti della casa non fanno da broker. (Massimo Mucchetti, Corriere della sera, 2 aprile 2007, p. 2, In primo piano) • Investimenti in caduta libera. Le imprese non hanno risorse proprie e le banche non prestano più soldi se non a tassi proibitivi. Anche per questo il sistema produttivo, da sempre banca-dipendente, si sta fermando e la ripresa non si vede. (Roberto Mania, Repubblica, 5 aprile 2013, p. 13, Economia) • Negli Stati Uniti ‒ che pure sono meno banco-dipendenti e hanno altri circuiti di finanziamento delle imprese ‒ il sistema bancario fece una drastica pulizia nei suoi bilanci, e una formidabile ricapitalizzazione. L’eurozona sembra ancora ben lontana da quel risanamento degli istituti di credito. (Federico Rampini, Repubblica, 5 marzo 2015, p. 10).
- Composto dal s. f. banca e dal p. pres. e agg. dipendente.
- Già attestato nella Repubblica del 14 ottobre 1984, p. 32, Economia (Roberto Bianchin), nella variante grafica banca-dipendente.