NAPOLI, Banco di (XXIV, p. 256)
Il Banco delle due Sicilie fu scisso in virtù del r. decr. borbonico in data 15 agosto 1850, n. 1818. Il nome "Banco delle due Sicilie" fu peraltro conservato dal nuovo istituto continentale che, a partire dal 1863, fu denominato "Banco di Napoli" dal governo italiano. Non sembra che la espressione "R. Banco dei Reali Dominî di qua dal Faro" sia mai stata applicata al banco continentale. Il nome di "Banco regio dei Reali Dominî al di là del Faro" fu invece istituito col decreto del 1850. Quello di "Banco di Sicilia" nacque nel 1860.
Dopo le recenti modificazioni introdotte nello statuto del Banco di Napoli, non solo in relazione alla legge bancaria del marzo 1936, ma anche allo scopo di rendere più perfetti i congegni amministrativi e di accrescere il numero e la specie delle operazioni e dei servizî che il Banco può compiere, l'Istituto è in grado di rispondere alle esigenze di una vasta azione creditizia.
Nel 1928, per favorire l'impianto, lo sviluppo e il perfezionamento di stabilimenti industriali nell'Italia meridionale, che utilizzino materie prime locali e contribuiscano al raggiungimento dell'autarchia, il Banco ha dato vita a un apposito ente da esso amministrato ma dotato di propria personalità giuridica, denominato "Istituto per lo sviluppo economico dell'Italia meridionale".
Operante in Libia fin dal 1913, l'Istituto si è impiantato nel 1935 in A.O.I. per la valorizzazione economica dell'Impero, e nel 1937 ha esteso la sua attività nel regno di Albania, attraverso la costituzione di una nuova filiazione (Banco di Napoli Albania), che ha aperto proprî stabilimenti a Tirana e a Durazzo.
In applicazione del r. decr. legge 15 febbraio 1937, n. 316, il Banco è stato inquadrato sindacalmente, al pari degli altri istituti di credito di diritto pubblico, in una "Federazione degli Istituti di credito di diritto pubblico e delle banche d'interesse nazionale".
Al 31 dicembre 1937 il numero dei suoi stabilimenti era di 383; il complesso dei depositi era salito a 3395 milioni; l'insieme dei fondi patrimoniali e di riserva del Banco e delle aziende annesse era di 1800 milioni e il complesso delle attività amministrate di 7017. Il Banco, sui proprî utili, compie annualmente cospicue erogazioni per opere benefiche e assistenziali.
Il Banco è amministrato da un Consiglio generale, costituito con decreto del Capo del governo per ogni triennio, da un Consiglio di amministrazione e da un Comitato direttivo presieduto dal direttore generale dell'istituto; il direttore generale è nominato con decreto del Capo del governo ed ha la rappresentanza generale del Banco di fronte ai terzi.
Bibl.: E. Tortora, Raccolta di documenti storici, leggi e regole concernenti il Banco di Napoli, Napoli 1882.