BANCO scolastico (fr. banc d'école; sp. pupitre; ted. Schultisch, Schulbank; ingl. school-desk)
L'insegnamento collettivo e la conseguente necessità di far sedere contemporaneamente un certo numero di scolari occupando il minimo di spazio, suggerì l'idea di dimiuuire la larghezza della comune tavola e di aumentarne notevolmente la lunghezza per trasformarla nel lungo e stretto banco scolastico che, accoppiato a una panca qualunque, servì fino a non molti anni sono nella maggior parte delle scuole. Tali banchi, costruiti senza alcuna regola razionale e per solito di una o al massimo due dimensioni, con panca indipendente e senza schienale, erano sproporzionati e disadatti al maggior numero degli scolari, costretti perciò a posizioni scorrette, asimmetriche, determinanti di cattive attitudini e quindi spesso di deviazioni vertebrali.
Barnard in America (1854), Schreber (1858), Passavant (1863) e Zwez (1864) in Germania sollevarono per i primi critiche ai banchi in uso, e il Fahrner in Zurigo (1863) ne precisò meglio difetti e danni, specialmente per l'instabile e di solito eccessiva distanza del sedile dal banco, per la mancanza di appoggio ai piedi e al dorso e per il numero di allievi stipati nello stesso banco. Ragioni igieniche, pedagogiche, pratiche, consigliarono anzitutto la riduzione del banco a due soli posti. L'osservazione dei fanciulli e delle diverse loro dimensioni, variabili non solo in toto, ma anche nei reciproci rapporti dei varî segmenti, secondo l'età e lo sviluppo, portarono a studiare e a fissare le dimensioni del banco e i rapporti fra le diverse parti di esso.
Elementi fondamentali del banco sono: lo scrittoio con una parte orizzontale larga da cm. 8 a 10 e una inclinata di cm. 30-35, lungo da 50 a 60 cm. per ciascuno dei due posti; il sedile fisso al banco e di una profondità antero-posteriore uguale ai ⅔ del femore e a 1/5 della statura, alto sulla pedana i 2/7 della statura, così che il piede poggi bene e la coscia non resti schiacciata; lo schienale fisso al sedile, non troppo alto per non urtare contro la punta delle scapole e distante dallo scrittoio così da permettere di stare comodamente appoggiati anche durante il lavoro; la pedana è indispensabile quando il pavimento non sia di legno, perché sottrarrebbe troppo calore alle estremità. Caratteristiche del banco, cioè rapporti reciproci fra le varie parti, sono la differenza di altezza fra margine anteriore del sedile e margine posteriore dello scrittoio, determinata in 1/7 della statura, così che l'alunno possa tenere comodamente appoggiate le braccia sullo scrittoio; e la distanza in senso orizzontale fra gli stessi due margini che dev'essere nulla o meglio negativa e cioè tale da far sporgere il sedile di uno o due centimetri sotto allo scrittoio. Si rende poi possibile la posizione in piedi nel banco, facendo mobili il sedile o lo scrittoio o l'uno e l'altro. Le norme approvate col decreto ministeriale 4 maggio 1925 fissano le misure per la costruzione del banco razionale.
Bibl.: G. Badaloni, Il banco di scuola in relazione alla pedagogia fisiologica, in internat. Archiv f. Schulhygiene, IV (1907); Fahrner, Das Kind und der Schultisch, Zurigo 1865; Gorini, Contributo alla questione dei banchi di scuola, in Giornale della R. Società italiana d'igiene, Milano 1894; A. Lorenz, Die heutige Schulbanksfrage, Vienna 1888; F. Neri, Nuovo tipo di banco scolastico, in L'Igiene della scuola, 1922; G. Passavant, Éber Schulunterricht vom ärztlichen Standpunkt, Francoforte sul Meno 1863; M. Ragazzi, Igiene della scuola e dello scolaro, Milano 1923; L. Simonetta, banco di scuola igienico ed economico, in L'ingegnere igienista, Torino 1901; G. Tonzig, Sul banco scolastico e su di un nuovo tipo di esso, Padova 1908.