banda larga
locuz. sost. f. – Nelle comunicazioni, l’invio e la ricezione di dati in simultanea sullo stesso supporto fisico (cavo in rame o fibra ottica) con un sistema che permette di aumentare l’effettiva velocità della trasmissione e la quantità di dati. Molto spesso l’espressione è usata come sinonimo di linea con tecnologia xDSL, in quanto con tale sistema i segnali voce e dati vengono trasmessi e ricevuti su frequenze differenti, pur condividendo il supporto. Nonostante nell’accezione comune l'espressione sia associata all’utilizzo della fibra ottica, vengono classificati in tale termine anche i collegamenti senza fili con sistemi di terza generazione (3G e i prossimi 4G); questi ultimi non possono però assicurare un collegamento a b. l. con ampiezza trasmissiva pari a quella di un collegamento a fibra ottica, che ha numero e capienza delle frequenze nettamente superiori. Considerando soltanto le connessioni fisse di tipo ADSL, la disponibilità di soluzioni commerciali aventi caratteristiche di velocità diverse rende opportuna la seguente considerazione: un’ADSL con velocità di targa di 10 Mb/download e 1 Mb/upload è, da un punto di vista tecnico, più a banda larga di un’ADSL da 4 Mb/download e 512 kb/upload. Nel tentativo di porre dei punti di riferimento, l’ITU (International telecommunication union) nel 1997 ha emesso una raccomandazione – la I.113 – nella quale si stabilisce che una connessione è a banda larga se presenta un transfer rate maggiore di quello di un primario ISDN (integrated services digital network), che per l’Europa significa più di 2 Mb/s. Purtroppo però, da un punto di vista commerciale, anche le offerte di ADSL con velocità minori di quelle raccomandate ITU, già a partire dai 256 kb/s, sono spesso vendute come banda larga.