bankster
s. m. Banchiere d’affari privo di scrupoli, che trae particolare profitto in situazioni di disagio economico generale.
• Nei giorni scorsi il ministro dell’Economia s’è scagliato contro i bankster, la cui avidità ci ha precipitato nella crisi; di qui, ben oltre gli oneri per salvataggi, gigantesche perdite di risorse, competenze e redditi. Con disastri per le prospettive di vita per centinaia di milioni di persone nel mondo. [...] I bankster sono sì avidi e spregiudicati, ma non potrebbero mai pagarsi così ingenti compensi (quest’anno su Wall Street pioveranno 144 miliardi di dollari, l’1% del Pil Usa!) se le banche non ottenessero utili sproporzionati al loro apporto all’economia. (Salvatore Bragantini, Corriere della sera, 22 ottobre 2010, p. 56, Idee & opinioni) • Dopo aver volato in tutto il mondo per coprire le proteste dal Cairo al Marocco, per riferire degli ultimi «tumulti di piazza» mi è stato sufficiente prendere la metropolitana. Il movimento «Occupy Wall Street» (Occupiamo Wall Street) ha preso possesso di un parco nel distretto finanziario di Manhattan e lo ha trasformato in una base rivoluzionaria. Centinaia di giovani scandiscono slogan contro i «bankster» (banchierigangster) o i magnati delle grandi corporation. Ogni tanto alcuni di loro si tolgono pure i vestiti, attirando ancor più l’attenzione e le telecamere dei telegiornali. (Nicholas D. Kristof, Repubblica, 3 ottobre 2011, p. 1, Prima pagina) • In tempi di bankster, restituire due milioni della propria busta paga, perché il suo ammontare va contro i propri valori e quelli della banca fa notizia. Succede in Austria, dove Herbert Stepic, ceo della Raiffeisen International Bank, la seconda maggiore banca austriaca per asset, ha rimborsato all’istituto di credito 2 dei 4,9 milioni di euro ricevuti nel 2012, spiegando che il suo stipendio era stato gonfiato dalla robusta performance dei titoli azionari della banca. (L[uigi] Off[eddu], Corriere della sera, 10 aprile 2013, p. 39).
- Espressione inglese composta dai s. bank(er) ‘banchiere’ e (gang)ster, attribuita al giudice statunitense di origine italiana Ferdinand Pecora (1882-1971) e successivamente ripresa nel titolo del libro di Elio Lannutti, Andrea Cinquegrani e Rita Pennarola (Roma 2010).
- Già attestato nella Repubblica del 16 febbraio 1998, p. 26, Spettacoli (Antonio Dipollina).