BAR (A. T., 71-72)
Città in Russia (Podolia), distante circa 100 km. da Kamenec-Podol′sk e nota per le sue concerie: conta circa 15.000 abitanti di cui più della metà Israeliti. Appartenne alla Polonia fino al 1795. Il nome è di origine italiana: le viene dal principato di Bari, patria di Bona Sforza, moglie di Sigismondo I, re di Polonia. Lo stemma reca le iniziali della regina B. S. La città era appannaggio della regina, la quale la trasformò in piazzaforte, procurandole privilegi che contribuirono al suo sviluppo commerciale. In quei tempi, la città era sede di una starostia (capitanato), i cui titolari coprivano spesso alte cariche statali. Durante le guerre cosacche, la città fu distrutta (1648). Nella seconda metà del sec. XVII, passò con tutta la Podolia alla Turchia e nel 1699 tornò alla Polonia.
La confederazione di Bar. - Come protesta contro la tracotante e continua politica d'intervento della Russia, che avvalendosi di un pretesto (la protezione delle minoranze religiose) sconvolgeva la vita interna dello stato polacco, il 29 febbraio 1768 si costituì la confederazione chiamata di Bar, dalla città ov'essa si raccolse. Capi erano Giuseppe Pulaski, i suoi figli Casimiro, Francesco e Antonio, e Michele Krasiński. La confederazione, costituita a scopo di rivendicazione nazionale, ma presto degenerata per dissidî personali e risoltasi in lotta contro lo stesso re di Polonia Stanislao, commise gravi errori, fallì il suo scopo e diede anzi motivo alle potenze vicine per la prima spartizione della Polonia (v. polonia: Storia): ma con tutto ciò essa ha salvato l'idea dell'indipendenza della patria nell'anima della nazione.
Bibl.: v. la bibl. in W. Konopczyński, Historja polit. Polski, ed. dell'Accademia polacca di Cracovia, II (1923). Cfr. pure W. Konopczyński, Konfederacja Barska (La Confederazione di Bar), voll. 2 in corso di stampa, Cracovia 1930.