BARĀBRAH
. Pronunzia dialettale dell'arabo letterario barābirah (al singolare bárbarī, cioè "oriundi di Barbar o Berber" nell'alta Nubia), nell'uso italiano d'Egitto barberini, nell'uso francese barbarins; è il nome con cui sogliono essere chiamate nell'Egitto le popolazioni della Nubia setteritrionale, abitanti lungo il Nilo a sud d'Aswān; nome, peraltro, che gl'indigeni raramente adoperano nel parlare di sé stessi. I Barābrah comprendono le tribù degli el-Kunūz o Benī Kanz fra Aswān e Kōroskō, i Nūbah attorno a Ḥalfā, i Sukkōt e i Maḥas; non raramente sono compresi in questa denominazione anche i Danāglah (Danāqilah, pl. di dunqulāwī o "abitanti di Dóngola", Dunqulah), che si estendono dalle vicinanze dell'isola di Argō (Arqō), verso nord, fino a Debbah e Kortì, a 18° lat., verso sud, e che respingono tale-denominazione. Sono popolazioni musulmane di scuola mālikita, un tempo dedite per buona parte al traffico carovaniero, con più o meno larga immistione di sangue arabo e di elementi negri, ma con fondo prevalente dell'antica razza anteriore all'invasione araba. Gli el-Kunūz (el-Kenūz) o Benī Kanz sono, anzi, un ramo degli Arabi Rabī‛ah, immigrati in Egitto nel sec. IX dell'era volgare, e scesi fino ad Aswān, ove un loro avo, Abū Mukarram ibn Abī ‛Abd Allāh Moḥammad fu investito del governo del paese dai sultani fātimidi, verso il 1020, col titolo di Kanz ad-dawlah "il tesoro dello stato", da cui i Rabī‛ah ed altri elementi assimilati da essi presero il nome appunto di Benī Kanz. I Sukkōt e i Maḥas, anche per effetto del maggior isolamento in cui erano lasciati per le condizioni del territorio ingratissimo da loro occupato, conservano meglio il tipo originale della loro razza, la Nūbah. Tutte queste popolazioni, compresi i Kunūz e i Danāglah, parlano dialetti nubici, studiati dal Tinischi dal Lepsius, dallo Zettersteen, ecc.
Negli anni che seguirono la caduta del regno cristiano di Nubia (sec. XIV), i Barābrah e i Danāglah ebbero un movimento migratorio d'uria certa importanza verso sud, prendendo sede in varî tratti del Kordofān, ove tuttora rimangono loro colonie.
Bibl.: H. A. MacMichael, A history of the Arabas in the Sudan and some account of the people who precede them, voll. 2, Cambridge 1922.