baratteria
Reato di chi trae illeciti profitti o guadagni da pubblici uffici. S'incontra una sola volta nella Commedia (If XXII 53): un peccatore della quinta bolgia (forse Ciampolo di Navarra) spiega a D. il motivo della sua condanna: Poi fui famiglia del buon re Tebaldo; quivi mi misi a far baratteria, di ch'io rendo ragione in questo caldo.
Due volte, infine, b. è nel Fiore, ma nel senso più generico di " frode ", " inganno ": in CXXVII 4 il dio d'Amore, rivolgendosi a Falsembiante, gli dice: che tu se' re della baratteria, cioè " superi tutti nell'inganno "; e in CLXIX 12 la Vecchia consiglia Bellaccoglienza di non fidarsi dei soldati di passaggio, perché lor fatti non son che baratterie, cioè " le loro azioni non sono altro che inganni ".
Circa il significato della colpa di b., v. BARATTIERE.