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Barbados è un’ex colonia inglese, indipendente dal 1966 e attualmente membro del Commonwealth. Dall’indipendenza, Barbados ha costruito buone relazioni con gli Stati Uniti, che sono il maggior partner commerciale, e partecipa attivamente alle organizzazioni internazionali della regione, in particolare alla Comunità dei Caraibi (Caricom), all’Organizzazione degli stati dei Caraibi orientali (Oecs) e all’Organizzazione degli stati americani (Oas). Non vi sono minacce dirette alla sicurezza nazionale del paese e la difesa comprende solo 610 unità attive e 430 riservisti.
Formalmente Barbados è una monarchia il cui capo di stato è la Regina Elisabetta II d’Inghilterra, rappresentata nel paese da un governatore generale; il sistema giuridico è basato sul common law anglosassone, e il governo del paese è affidato ad un sistema parlamentare. Il Parlamento è bicamerale: i ventuno membri del Senato sono nominati dal Governatore generale (dodici su parere del primo ministro, due su parere del leader dell’opposizione e sette scelti dal governatore generale) mentre la camera bassa è composta da trenta membri direttamente eletti per cinque anni. Le ultime elezioni del gennaio 2008 sono state vinte dal Democratic Labour Party (Dlp), che gode di una maggioranza solida in parlamento (20 seggi sui 30 totali nella camera bassa). L’altro principale partito è il Barbados Labour Party (Blp), che ha conquistato i restanti 10 seggi della camera bassa. L’attuale primo ministro Freundel Stuart è in carica dal novembre 2009, a seguito della morte improvvisa del suo predecessore David Thompson; tra le priorità del governo vi è la risposta alla crisi economica.
La popolazione si compone per l’80% di africani e per il 4% di europei. La maggioranza della popolazione (67%) è di religione cristiana protestante, ma è presente anche una minoranza cattolica (4%).
Barbados, quarantaduesimo posto nella classifica dell’indice di sviluppo umano, rientra nel gruppo dei paesi il cui sviluppo umano è ‘molto elevato’, precedendo tutti i paesi della regione caraibica. Tra i vari aspetti che compongono l’indice si può segnalare che l’alfabetizzazione raggiunge il 99,7% e che il rispetto dei diritti umani presenta pochi aspetti critici.
Barbados è uno degli stati più prosperi del Caricom. La crescita del pil superava il 3% prima della crisi del 2009, dopo la quale si è però registrata una contrazione del 5,5%. Il turismo è uno dei motori più importanti dell’economia (il 14,5% del pil nel 2008) ma la crisi ha provocato una brusca contrazione del settore, che si ripercuote in altri ambiti, per esempio nelle costruzioni, e la ripresa è lenta (nel 2010 si è registrato un aumento del 4% degli arrivi). Anche la finanza off-shore, l’informatica e l’industria manifatturiera sono sviluppate, mentre la coltivazione della canna da zucchero, un tempo unica fonte di reddito del paese, continua ad avere notevole peso in termini di impiego ed esportazioni. Oltre alla canna da zucchero, Barbados esporta prodotti chimici e rum, mentre importa numerosi beni di consumo, alimentari e di costruzione. Tra i maggiori partner commerciali vi sono Trinidad e Tobago, membro Caricom, e gli Stati Uniti. Attualmente Barbados sta rafforzando i rapporti con la Cina al fine di attrarre investimenti esteri e turisti (che tradizionalmente provengono in maggioranza da Regno Unito e Stati Uniti).
Il paese possiede alcuni giacimenti di petrolio e di gas naturale e potrebbe averne altri nelle acque territoriali; tuttavia, la produzione di petrolio consente di soddisfare solo circa il 15% dell’energia consumata.
Le principali criticità per il paese risiedono nella vulnerabilità ai cambiamenti climatici e nel diffuso traffico di stupefacenti.