McCLINTOCK, Barbara
Genetista statunitense, nata ad Hartford (Connecticut) il 16 giugno 1902, morta a New York il 2 settembre 1992. È stata professore associato presso l'università di Missouri (1936-41) e professore emerito della Cornell University (1965-75). Membro del Carnegie Institute di Washington (1941-47), nel 1944 fu eletta presidente della Genetics Society of America ed entrò a far parte della National Academy of Sciences. I suoi primi studi hanno riguardato la morfologia dei cromosomi del mais, e in particolare la correlazione tra i tratti genetici visibili e i loro marcatori cellulari.
In un esperimento condotto in collaborazione con H. Creighton, ha dimostrato che i cromosomi si scambiano informazione genetica e materiale fisico durante le prime fasi della meiosi. In seguito ha identificato la natura delle alterazioni cromosomiche che determinano cambiamenti nel colore e nel tessuto dei chicchi di mais. Studi successivi l'hanno portata a evidenziare la presenza del cosiddetto organizzatore nucleolare, responsabile della formazione e dell'organizzazione di un nucleolo funzionale (1931). Durante gli anni Quaranta mise a punto gli esperimenti che la condussero alla scoperta degli elementi genetici transponibili (jumping genes), gli attuali trasposoni. Osservando generazioni successive di mais notò che la variazione di colore delle foglie e dei chicchi di alcune piante non era prevedibile sulla base delle caratteristiche ereditarie; lo studio comparato del corredo cromosomico degli individui varianti con le piante progenitrici aveva mostrato la variazione di posizione di alcuni tratti dei cromosomi. Dopo sei anni di ricerche arrivò alla conclusione che i geni che determinano caratteristiche morfologiche come il colore dei chicchi sono manipolati da elementi di controllo genetico, la cui localizzazione nei cromosomi non è fissa.
La scoperta degli elementi transponibili ha avuto importanti implicazioni per la comprensione del differenziamento cellulare nell'accrescimento e nello sviluppo dell'organismo. L'importanza delle sue ricerche pionieristiche sui meccanismi dell'ereditarietà genetica non è stata compresa a fondo se non dopo molti anni; per questo solo nel 1983 ha ottenuto il premio Nobel per la medicina o la fisiologia.
Tra le sue numerosissime pubblicazioni vanno ricordate: A correlation of cytological and genetical crossing-over in Zea mays, in Proceedings of National Academy of Science USA, 17 (1931), pp. 492-97; The stability of broken ends of chromosomes in Zea mays, in Genetics, 25 (1941), pp. 234-82; The association of mutants with homozygous deficiences in Zea mays, ibid., 26 (1941), pp. 542-71; Controlling elements and the gene, in Cold Spring Harbor Symposium Quant. Biology, 21 (1956), pp. 197-216; Some parallels between gene control systems in maize and in bacteria, in American Naturalist, 95 (1961), pp. 265-77, tutte in collaborazione con H.B. Creighton. Una raccolta di articoli è in The discovery and characterization of transposable elements (1987).
Bibl.: E.F. Keller, A feeling for the organism: the life and work of Barbara McClintock, New York 1983; J. Dash, The triumph of discovery: women scientists who won the Nobel Prize, Englewood Cliffs 1991.