Vedi BARCELLONA dell'anno: 1958 - 1973
BARCELLONA (Colonia Faventia Iulia Augusta Patricia Barcĭno)
Città della Spagna, oggi il suo porto maggiore, situata sulla costa mediterranea, nel punto di contatto fra il bacino fluviale dell'Ebro e le alture della Catalogna. Pur essendo senza dubbio esistita prima dell'arrivo dei Romani, non viene citata nei testi se non a partire dalla metà del sec. I d. C. (Mela, ii, 90; Plin., Nat. hist., iii, 22). All'epoca di Augusto ricevette una colonia romana, tra gli elementi della quale erano alcuni veterani che avevano combattuto in Cantabria. Della città imperiale vi sono abbondanti testimonianze di ogni specie: mura, edifici religiosi e civili, sculture, mosaici, iscrizioni, ecc. L'insieme più importante è offerto dai resti della cerchia delle mura, che si può riconoscere in quasi tutto il suo perimetro. Era di pianta approssimativamente quadrangolare. All'interno di essa si scorge ancora chiaramente la pianta fondamentale della città romana (Foro, cardo e decumanus) di epoca tarda, quale era in età di poco posteriore alla prima grande invasione germanica. La cinta era munita di una grande quantità di torri - in tutto circa 75 - quasi tutte a sezione rettangolare, tranne quelle collocate agli angoli, che erano semicircolari; erano distribuite regolarmente a una distanza media l'una dall'altra di circa 10 metri. Ne restano ancora grandi tratti, conservati in quasi tutta l'altezza originale, come la porta dell'odierna Plaza Nueva o il tratto della Plaza de Berenguer el Grande. Di uno dei templi maggiori rimangono ancora in piedi grandi colonne corinzie, di fusto scanalato, su alto zoccolo. Si suppone che abbiano appartenuto a terme gli elementi di un grande portico a colonne, con fusto scanalato e capitelli corinzî, nonché parte del fregio; si trova, ricostruito, nel Museo Archeologico della città. Quanto a scultura, si devono segnalare essenzialmente (oltre ad alcune statue di arte, in genere, assai rozza), due sarcofagi pagani (caccia al leone, ratto di Proserpina) del III sec. d. C., e tre cristiani (due con rilievi, il terzo strigilato) del IV. Tra i mosaici è assai noto il grande mosaico della corsa di carri, oggi al Museo Archeologico. Misura m 8 di lunghezza per 3,57 di larghezza. Vi sono anche resti scultorei, architettonici ed epigrafici, di due necropoli, l'una pagana e l'altra cristiana. Si sta attualmente (1956) procedendo a nuovi ed importanti scavi nel sottosuolo della città romana.
Bibl.: A. Durán y Sanpere, Vestigios de la Barcelona romana, in Ampurias, V, 1943, pp. 53-77 (sulla topografia e le mura); S. Mariner Bigorra, Nuevas inscripciones latinas de España, in Archivo Español de Arqueologia, XXVIII, 1955, p. 197 ss. (iscrizioni recentemente scoperte a B., con la rettifica del nome Pia in Patricia); A. García y Bellido, Esculturas romanas de España y Portugal, Madrid 1949 (sculture e sarcofagi romani di Barcellona).