BARDI (VI, p. 168)
La rocca, ora monumento nazionale, è ricordata per la prima volta nell'898. Appartenne ai conti di Bardi, ai marchesi Malaspina, al comune di Piacenza, finché nel 1257 passò ad Ubertino I Landi, della celebre e potente famiglia piacentina (v. landi, XX, p. 491). Da allora Bardi fu il centro dei vasti dominî feudali dei Landi ed ebbe proprî statuti e una propria zecca; la rocca fu più volte assediata, durante le contese politiche in cui i Landi si trovarono coinvolti (così nel 1267, nel 1321). All'estinguersi della famiglia Landi (un ramo della quale, dalla fine del sec. XV, aveva assunto il titolo di Bardi), Bardi passò, per via matrimoniale, ai Doria di Genova; e nel 1682 questi cedettero Bardi e l'altro feudo di Compiano al duca Ranuccio Farnese. Durante i moti del febbraio 1831 la rocca fu occupata da un piccolo nucleo di patrioti.
La struttura fondamentale della rocca - a forma quasi quadrata - risale ad Ubertino I Landi; le trasformazioni successive sono dovute a Manfredo Landi nel sec. XV e ad Agostino, Claudio e Federico Landi, nel '500 e '600.