BARDIA (A. T. 113-114)
Piccolo centro abitato della Marmarica (Cirenaica) posto a 25°05′ di longit. E (Greenw.) e a 31°45′ di latit. N. sulla costa mediterranea, in una zona di abbondanti e ottimi pozzi sorgivi, 15 km. circa ad ovest del confine cirenaico-egiziano stabilito con l'accordo italo-egiziano del 6 dicembre 1925. Ha un buon porto naturale, cui la sua posizione di confine aveva dato qualche importanza amministrativa e militare, anche come base di rifornimento idrico.
All'inizio della seconda Guerra mondiale la località era fortificata con piccole opere, armate ognuna con una o due mitragliatrici e cinte da reticolati. Mancava però di ostacoli anticarro e l'organizzazione difensiva non era profonda. Lo sviluppo frontale della cinta era di circa 30 km. e si svolgeva a cavallo dall'uadi el-Gafra, che sbocca nel piccolo porto di Bardia. Durante la prima offensiva britannica, a Bardia ripiegarono, al comando del gen. Bergonzoli, i resti delle divisioni italiane provenienti dalla zona ad ovest di Sīdīel-Barrani (divisioni Catanzaro, Cirene, Marmarica, 23 marzo, 28 ottobre) e il 10 dicembre 1940 i Britannici ne iniziarono l'investimento costringendola a capitolare, nonostante una notevole difesa, il 5 gennaio 1941. L'11 aprile successivo, le truppe italo-tedesche rioccupavano Bardia. Durante la 2ª offensiva britannica, Bardia subì, dal 31 dicembre 1941, un nuovo investimento inglese e capitolò il 2 gennaio 1942. Successivamente, essa seguì le sorti della Cirenaica, nelle alterne vicende della guerra in Africa settentrionale.